Giovedì 25 Aprile 2024

Pirlo, in Europa per accendere la Dinamo

Alle 18.55 a Kiev il debutto della Juve: fari puntati sulle scelte del tecnico dopo i passi falsi in campionato. E Dybala può diventare un caso

Migration

di Gianmarco Marchini

Ci sono pochi sorrisi per essere il ballo di un debuttante. Ma - come obietterebbero giustamente in molti - Andrea Pirlo, si sa, non ride quasi mai. Indossa sempre la stessa espressione, che si tratti di una festa mondiale o di un passaggio sbagliato da Frabotta. La faccia che aveva nella vigilia di Kiev, però, tradiva una tensione a lui nuova, perché nuovo è il "pasticcio" in cui si è andato a infilare il giorno che ha accettato le chiavi della Juventus saltando tutta la fila della gavetta. Forse pensava fosse più facile, la vita dall’altra parte della barricata. E, invece, prima la frizzante Roma di Fonseca, poi il proletario Crotone di Stroppa hanno messo in chiaro cosa lo aspetta in questa nuova carriera: un esame dopo l’altro, con la giuria popolare pronta a spellarti.

E l’esame con cui il debuttante Pirlo approccia all’Europa non è mica così facile come sembra: tanto più che al freddo di Kiev si aggiunge la saggia cinicità di un maestro come Mircea Lucescu. Settantacinque anni e centinaia di cattedre in Italia e all’estero. Fu lui a lanciare un sedicenne bresciano in serie A proprio con le Rondinelle. Era l’anno 1995, e quel ragazzino rispondeva al nome di Andrea Pirlo. "Era già incredibilmente maturo: sono sicuro diventerà un allenatore top", garantiva ieri Mircea per il suo ex allievo.

Ma intanto oggi gli ha apparecchiato un bel trappolone, proprio come fanno i professori più esigenti con i loro studenti preferiti. Dovrà stare attento, il nostro troppo sicuro Pirlo.

Non avrà dalla sua Cristiano Ronaldo che su questi palcoscenici è una specie di passepartout. Il portoghese è ancora ai box per il Covid, così come McKennie, e l’infortunato Alex Sandro. Tutti e tre contano di recuperare per il 28 ottobre contro il Barcellona di Messi. C’è, invece, Ramsey, strappato all’infermeria giusto in tempo per imbarcarlo sull’aereo. Il gallese sarà quasi sicuramente titolare dall’inizio, ancora nelle vesti di trequartista alle spalle di Morata e con molta probabilità di Kulusevski. Ancora panchina quindi per Paulo Dybala, un altro che di ridere non ne ha mezza voglia. Ancora zero minuti in stagione e due partite di file passate a guardare i compagni annaspare nelle difficoltà. Quanto sarebbe servito il miglior Dybala a Roma e a Crotone. Eppure Pirlo ieri stoppava il caso, mettendo l’accento su una condizione fisica ancora precaria dell’argentino. Al Kiev l’ardua sentenza.