Giovedì 18 Aprile 2024

Pioli, il migliore: "Ma il merito è del Milan"

Panchina d’oro al tecnico rossonero: "Lo staff e la squadra, siamo un gruppo speciale. Il nostro obiettivo è restare in Champions"

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di Ilaria Checchi

Stefano Pioli è tornato ufficialmente "on fire" e il premio ricevuto ieri mattina a Coverciano ne è una chiara testimonianza: il tecnico rossonero, infatti, ha vinto la Panchina d’Oro per la Serie A 2021-2022, prestigioso riconoscimento che il parmigiano si è aggiudicato dopo aver riportato lo Scudetto in casa Milan dopo 11 anni e una cavalcata straordinaria nella passata stagione.

Con 33 voti su 46 ottenuti dai suoi colleghi allenatori (quasi tutti presenti alla cerimonia tranne i tecnici impegnati ieri sera in campionato e oggi e domani in Champions), Pioli non ha nascosto la sua emozione: "Quello che abbiamo fatto l’anno scorso ci fa essere molto orgogliosi, è stato un lavoro di gruppo e di ambiente. A Milanello si è creato qualcosa di speciale e forse siamo anche andati oltre le nostre qualità: si lavora in modo professionale, con condivisione e fiducia. Nessuno ad inizio della scorsa stagione aveva preventivato una nostra vittoria".

L’attuale tecnico è il quarto nella storia del Diavolo ad aver ricevuto questo importante premio dopo Fabio Capello (1991-1992 e 1993-1994), Alberto Zaccheroni (1998-1999) e Carlo Ancelotti (2002-2003 e 2003-2004) e il mentore rossonero ha voluto fare una dedica speciale: "Voglio condividere questo riconoscimento con il mio staff, persone speciali e di spessore, e soprattutto con i miei giocatori perché ho sempre pensato, come quest’anno, che alleno un gruppo speciale. Da soli non si fa nulla".

Inevitabile, dopo una capatina sul viale dei ricordi del passato Tricolore, concentrarsi sul momento attuale del suo Milan: "Non è stato facile superare un momento così difficile ma abbiamo dimostrato di essere ancora un gruppo coeso e ne siamo usciti più forti anche grazie ai nostri fantastici tifosi che ci hanno sempre sostenuto, anche quando abbiamo subìto sconfitte pesanti. Ora è inutile continuare a parlare del momento negativo, pensiamo alla prossima partita contro l’Atalanta che sarà difficile, ma giocheremo come sempre per vincere".

La strada per risalire la china è tracciata e la cura prescritta dal mentore emiliano ha portato i suoi frutti, tra cambio di modulo e piacevoli sorprese, come Thiaw: "Dovevamo trovare delle soluzioni e con il nuovo assetto tante cose hanno funzionato in questa settimana. Malick è solo all’inizio ma ha le qualità per imporsi".

La Panchina d’Oro servirà, dunque, come ulteriore stimolo per raggiungere l’obiettivo stagionale: "Dobbiamo arrivare tra le prime 4: stiamo capendo quanto sia bello giocare in Champions, quindi vogliamo partecipare anche l’anno prossimo. Ci sono due strade: arrivare tra le prime 4 oppure vincere la Champions League, cercheremo di fare il massimo da qui alla fine. Abbiamo un turno da passare, di tempo ce n’è per fare bene, il rammarico è non aver fatto il secondo gol nella sfida di andata contro il Tottenham, però giocheremo il ritorno con le nostre armi e con convinzione". Le ambizioni sono dunque chiare ed essere stato eletto come top allenatore nella passata stagione è solo un tassello in una carriera ricca di soddisfazioni: "Fino a quando riuscirò ad emozionarmi non mi porrò limiti, voglio crescere ancora. Ho fatto un lungo percorso, certamente le cose fatte meno bene mi hanno insegnato molto: questo premio non rappresenta una rivincita, ma sono molto soddisfatto di quello che ho costruito".