Giovedì 25 Aprile 2024

Pioli: "Bravi noi, ora più attenti alle piccole"

Il tecnico poi attacca: "Mi spiace che la classifica non sia ancora credibile, sarebbe più corretto che tutti ora avessero le stesse gare"

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di Ilaria Checchi

Una vetta ritrovata e il primo smacco in carriera rifilato a Luciano Spalletti: per Stefano Pioli quella di ieri è stata una serata magica che aspettava da tempo. Il tecnico aveva confermato alla vigilia che non avrebbe mai firmato per un pari al Maradona e la sua squadra ha seguito alla lettera il dictat del suo mentore: vincere difendendo con attenzione e colpendo al momento giusto. L’undicesimo centro stagionale di Olivier Giroud, il primo lontano da San Siro, fa pendere la bilancia a favore del Diavolo, capace di aggiudicarsi l’ultimo vero scontro diretto d’altissima classifica con una prova di grande intensità in mezzo al campo, come confermato da Pioli: "I ragazzi hanno lavorato tanto senza palla dimostrando la voglia di restare in partita e alla fine siamo stati premiati. Volevo un centrocampo di gamba e qualità che si comportasse bene e stesse dentro il match fino alla fine". Contro il Napoli è arrivata, dunque, la vittoria forse più importante del Milan negli ultimi anni ma sono i punti persi con le squadre nella parte destra della classifica a non dover più incidere: "Il nostro campionato passa anche dalle partite con gli avversari che stanno sotto di noi, non possiamo rischiare di perdere ancora terreno e dobbiamo dimostrare di aver imparato la lezione". Il mister applaude il man of the match: "Avevo bisogno di giocatori di spessore che sanno cosa vuol dire lavorare per vincere e Olivier rappresenta tutto questo". Nonostante il bottino pieno con cui il Diavolo torna sotto la Madonnina, il pensiero del tecnico non cambia: "L’Inter resta la favorita per lo scudetto perché ha ancora una partita da giocare e mi spiace che a questo punto del campionato ci siano ancora dei recuperi da fare". Con la sua zampata ha silenziato il Maradona e per Giroud, costretto a uscire dal campo per una botta alla caviglia, la prima diagnosi parla di una semplice distorsione: "E’ una vittoria che vale tanto: cerco sempre di essere al posto giusto nel momento giusto e sono felice perché abbiamo sfoggiato energia e motivazione giusta. Mi reputo il fratello maggiore di tanti giovani compagni a cui insegno che la comunicazione è fondamentale, oltre alle qualità in campo".