Martedì 16 Aprile 2024

Pietrangeli, palla avvelenata

Paolo Franci

Proviamo ad attingere all’infinita stima per il campione che fu Nicola Pietrangeli, così da non affondare la penna nella piaga. Però, Nic, dai. Ieri lo hanno premiato alla stampa estera "per i suoi prestigiosi successi internazionali, essendo anche ambasciatore del tennis azzurro nel mondo" e lui che quell’azzurro dovrebbe coccolarlo, esaltarlo, accarezzarlo cosa fa? Attacca Berrettini e certo non è gentile con capitan Volandri. Senza dimenticare lo smash sparato addosso a Panatta. Dice Nic: "Berrettini si dedica più alla pubblicità che al tennis Non vorrei che facesse la fine di Volandri, che dopo aver battuto Federer a Roma non vinse più una partita. Berrettini è un un po’ come era Panatta: fantastico dalla vita in su, ma le gambe...". Alè. Senza dimenticare che, mentre la Fit lavorava alacremente per diventare Fitp - in virtù dello straordinario boom del padel con tempestiva lungimiranza - il Nostro bollava gli eroi della racchetta corta con un imbarazzante "trionfo delle pippe". Senza sapere nulla del padel, è evidente. Alla faccia dell’ambasciatore del tennis italiano. Sul fatto che Nic sia un fuoriclasse della gaffe, lo testimoniano le cronache. E formano la convinzione che le parole di Pietrangeli siano in perenne, faticosa, rincorsa dei suoi pensieri. Inaccettabile però, che parli in questo modo dei nostri eroi della racchetta, quelli che da qualche anno a questa parte hanno acceso la macchina dei sogni.