Giovedì 25 Aprile 2024

Piccole certezze da coltivare

Giuseppe Tassi

Il futuro della Nazionale è un po’ più azzurro. E non solo per la vittoria in Turchia che tiene alto il nostro ranking. Dopo lo shock Macedonia, e l’addio ai Mondiali, un contagioso disfattismo ha azzerato le qualità del calcio italiano e trasformato in ruderi ingombranti i reduci del trionfo europeo. Ma dalla sfida con la Turchia in poi Mancini deve avere la forza mentale per aprire un nuovo ciclo, per scrollarsi di dosso l’etichetta del generale vittorioso, troppo fedele ai cavalieri dell’impresa.

Perché proprio il Ct ha seminato bene, ha aperto un fruttuoso laboratorio dove i giovani di qualità del campionato possono trovare le opportunità e gli spazi necessari per esprimere il loro talento. Eccola allora la Nazionale del futuro con le sue piccole certezze da coltivare. Davanti a Donnarumma due difensori centrali di alta qualità come Bastoni e Mancini, un centrocampo tutto nuovo con Tonali, Pessina e Cristante per offrire valide alternative al trio Jorginho, Barella e Verratti con Pellegrini, Locatelli e Sensi a completare un reparto di notevole spessore. E poi quel terzetto d’attacco Zaniolo-Scamacca-Raspadori che sembra fatto apposta per stupire. In attesa di Chiesa.

A questo bel castello mancano due esterni difensivi capaci di spingere in appoggio, come seppe fare splendidamente Spinazzola all’Europeo. Il Biraghi visto a Konya si candida con entusiasmo.