Petrilli d’argento all’ultima freccia "Per me è come una vittoria"

Sconfitta solo allo spareggio dall’iraniana Nemati. Dall’incidente del 2016. ai Giochi: "E ora Parigi"

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"È un argento che brilla più di un oro. E’ la mia seconda gara internazionale e per questo me la godo ancora di più".

Così Vincenza Petrilli racconta la medaglia appena conquistata nella gara del tiro con l’arco. Una finale bagnata dalla pioggia, ma poco influenzata dal vento, dove ha trionfato allo shoot-off l’iraniana Zahra Nemati che ha conquistato il terzo oro consecutivo in una paralimpiade. L’azzurra è stata protagonista di un’eccellente rimonta da 1-5 (21-27, 28-28, 20-25) dopo 3 set, fino al 5-5 che ha portato alla freccia di spareggio, vinta dall’atleta mediorientale.

La sconfitta non ha però spento l’entusiasmo della 31enne calabrese: "Una gioia indescrivibile, devo ancora metabolizzare perché è un’emozione troppo forte - ha raccontato –. Quando ero alla freccia di spareggio mi sono detta: vada come vada, io ho già vinto".

Una storia di riscatto quella di Vincenza, dopo l’incidente stradale provocato da un altro veicolo che nel 2016 l’ha privata dell’uso delle gambe. Un colpo talmente forte da sbalzarla fuori dall’abitacolo della propria macchina, slacciandole la cintura di sicurezza. Cinque giorni di coma prima di riprendere coscienza e una libertà riconquistata grazie alla sedia a rotelle e al tiro con l’arco. Un’avventura nello sport paralimpico solo agli albori per Vincenza, che dopo questo argento, sposta il mirino su Parigi 2024: "Non conosco il francese, ma studierò".

f. m.