Pellegri-Milan, un summit che fa sperare

L’attaccante può arrivare in prestito dal Monaco: Maldini tenta l’affondo. Pressing Inter per Thuram ma resta aperta la pista Correa

Migration

Da idea di mercato a pista aperta. Spalancata. Pietro Pellegri è l’ultima scommessa del Milan. Un 2001 salito alla ribalta a un’età giovanissima con la nomea del predestinato. Non ha tenuto fede, per ora, tartassato dagli infortuni dopo che il Monaco aveva investito su di lui 31 milioni di euro. Montagne di denaro per un diciassettenne. Tre stagioni e mezzo dopo, dal Principato hanno deciso di cederlo, sebbene il rischio di vederlo esplodere altrove ci sia. Il tempo affinché accada c’è ancora e i rossoneri ci credono, tanto che la dirigenza si è messa ieri al tavolo di Casa Milan con l’agente Giuseppe Riso per parlare di un possibile prestito. La formula permetterebbe, salvo richieste di riscatto fissate nel contratto, anche al Monaco di riavere eventualmente in casa un prospetto per ora persosi lungo il cammino. Gli faranno da chioccia Giroud e Ibrahimovic, se la trattativa andrà fino in fondo. Gente esperta, come il nuovo arrivato Florenzi, ieri in città per diventare un rinforzo di Pioli.

Alla fine del mercato mancano dieci giorni, c’è tempo per volti nuovi a Milano. Uno potrebbe essere Marcus Thuram, figlio di Lilian che in Italia ha lasciato ricordi da cattedratico della difesa. Lui di anni ne ha 24 ed è reduce da un Europeo tra i convocati del ct francese Deschamps. Ormai il cerchio per l’Inter, a caccia di una punta, si è ristretto a due ipotesi. Una è proprio Thuram, l’altra è Correa della Lazio, che stasera non giocherà contro l’Empoli nella prima di campionato perché (Sarri dixit) non in condizioni di scendere in campo. La testa è altrove, a nuove avventure, ma non è detto che i campioni d’Italia ne assecondino le velleità. Non se Lotito resterà fermo a 37 milioni più bonus di valutazione. Il Borussia Moenchengladbach ne ha chiesti 30 per Thuram e il Decreto Crescita andrebbe incontro all’Inter in caso di acquisto (cosa che non avverrebbe con Correa). L’aspetto economico, specialmente di questi tempi, rischia di fare la differenza ancor più di quello tecnico.

Mattia Todisco