Giovedì 18 Aprile 2024

Paura Jakobsen al Giro di Polonia Vola oltre le transenne: è in coma

Stretto e poi spinto contro i cartelloni da Groenewegen. Rabbia Lefevre: "Deve finire in prigione".

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Ci sarebbe da raccontare una Milano-Torino conquistata con autorità da Arnaud Demare, che rafforza la sua già nota candidatura alla Sanremo. C’è invece da registrare la giornata drammatica al giro di Polonia, già funestato un anno fa dalla morte in corsa del talento belga Lambrecht, proprio il 5 agosto: un altro giovane, il campione nazionale olandese Fabio Jakobsen, 23 anni, è in coma farmacologico dopo una terribile caduta nella volata che stava decidendo la tappa d’apertura.

A provocarla è stato il suo connazionale Dylan Groenewegen, che per impedire la rimonta dell’avversario l’ha prima stretto alle transenne, poi l’ha ostacolato con il gomito. Jakobsen si è infilato nei cartelloni pubblicitari, innescando un effetto domino che ha fatto cadere altri corridori: alcuni sono finiti all’ospedale per accertamenti. Più complicata la situazione del campione nazionale olandese, che i medici di corsa hanno intubato e posto in coma farmacologico a scopo precauzionale, almeno a quanto raccontato dalla tv polacca. Oltre a Jakobsen, è grave anche un giudice di gara che si trovava sul traguardo: sarebbe stato colpito da una delle transenne sollevate dall’incidente.

‘Groenewegen deve finire in prigione: ciò che ha fatto è un reato, lo porterò in tribunale’, la rabbia di Patrick Lefevre, manager della Deceunink, squadra di Jakobsen. Furioso sui social anche Evenepoel, mentre l’organizzatore della corsa, Czeslaw Lang, ha chiesto per Groenewegen una sanzione ben più severa dell’esclusione dalla corsa, subito sanzionata. La tappa è stata omologata con la vittoria di Jakobsen, che nonostante il volo è riuscito a passare il traguardo.

Volata decisamente diversa alla Milano-Torino: magistralmente pilotato in posizione di sparo dal compagno Guarnieri, Demare non ha lasciato scampo ai rivali quando ha aperto il gas. Non c’era bisogno della classica più antica, nell’occasione disegnata per i velocisti, per sapere che il francese ha nel mirino la Sanremo, conquistata quattro anni fa: con questo successo, lo ribadisce di persona.

‘Volevo questa vittoria in vista della Classicissima. Ho lavorato bene per questa ripartenza, sono pronto come desideravo essere’, il telegramma che il francese ha spedito agli avversari per la Sanremo, in gran parte presenti in questo ordine d’arrivo. Su tutti Ewan, il re dello sterrato Van Aert, nonostante una grande rimonta, e Sagan, giunti nell’ordine. E’ il flash di una giornata che ha regalato indizi e non certezze: a Sanremo, con trecento chilometri nelle gambe, la volata potrebbe disegnare ben altre gerarchie.

Detto che Nibali e Van der Poel, come allenamento, hanno fatto le locomotive per i rispettivi uomini jet, anche qui c’è stata una caduta nel finale: l’ha causata Lampaert, centrando uno spartitraffico e rompendosi la clavicola. Corre nella stessa squadra di Jakobsen: per il team belga, giornata pessima.