Pasticciaccio e vecchi rancori

Giuseppe Tassi

Ridateci le palline calde e fredde di Sepp Blatter, quelle cerimonie di sorteggio che sembravano un gioco da illusionista, con scaltri maghi in giacca blu ad abbinare squadre e incrociare destini. Il pasticciaccio brutto di Nyon, con il sorteggio ripetuto a tre ore di distanza per un errore del software, è certamente meno poetico di quegli azzimati maestri di cerimonia. Nell’era dell’elettronica esasperata e della tecnologia 4.0 l’Uefa rimedia una figuraccia terribile in mondovisione. Lo scandalo nasce da un abbinamento impossibile fra due squadre che si erano già affrontate nel girone di qualificazione (Villarreal e Manchester United). Un errore del software con la complicità dell’Uefa perché nessun umano si è preso la briga di controllare il lavoro del computer. Uno svarione monumentale che mette alla berlina Ceferin e il suo entourage e rilancia i fautori della Superleague, come alternativa alla vecchia Champions. Ma soprattutto fa imbestialire Inter, Juve e Real Madrid, tutte danneggiate dal sorteggio bis, decisamente peggiorativo rispetto al primo verdetto dell’urna. Mentre i blancos annunciano ricorsi, gli ottavi mettono sul loro cammino il Psg di Messi e Mbappé invece del più comodo Benfica.

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