Paris padrone della Stelvio: discesa nella storia

Dominik vince per la sesta volta sulla stessa pista, record assoluto di specialità. Ventesimo successo in Coppa, è a -4 da Thöni

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di Gianmario Bonzi

Il Settebello valtellinese di Paris è un lampo nella storia. Atteso, se vogliamo, ma non per questo meno bello o scontato. E anche col brivido, nel senso che quando il fenomeno Marco Odermatt taglia il traguardo per primo della quarta discesa stagionale con otto decimi di vantaggio su un già sontuoso Kilde, pensiamo tutti che il primo podio e anche la prima vittoria in libera per lo svizzero siano cosa fatta. E invece no, perché la Stelvio di Bormio è l’arena di Domme, il luogo dove riesce a trovare una simbiosi incredibile con la pista probabilmente più difficile al mondo (la Streif di Kitzbühel resta quella con i passaggi maggiormente pericolosi, da definizione di Mario Cotelli, che condividiamo).

Paris è mostruoso: a parte i primi 20 secondi, prende subito la testa della gara per non lasciarla più, allungando magari le linee, ma decelerando il meno possibile e costruendo il successo fin dall’inizio. Nel tratto centrale, dove il giovane elvetico era stato geniale, Domme riesce a tenerlo a bada per mezzo secondo, stringendo poi i denti nel finale e chiudendo davanti con 24 centesimi di vantaggio. Morale: settima vittoria a Bormio, sesta in discesa, come nessuno mai in una singola località in questa specialità in Coppa del Mondo.

Vederli entrambi nel leader corner è stato poi bellissimo. È come se Domme avesse detto al fenomenale elvetico: "Hey ragazzo, sei forte, ma per battermi qui devi aspettare ancora qualche annetto!". Forse meno. Terzo un altro svizzero, Niels Hintermann, arrivato finalmente ai vertici e al secondo gradino più basso del podio consecutivo dopo quello su una pista completamente diversa come la Saslong della Val Gardena.

Per Paris tagliato il traguardo dei 20 successi e dei 40 podi in Coppa del Mondo. Sia in un caso che nell’altro, per trovare uomini italiani capaci di spingersi oltre è necessario scomodare i soliti noti, Alberto Tomba (50 vittorie, 88 podi) e Gustav Thöni (24 vittorie, 69 podi).

Sul fronte delle vittorie nella specialità, Paris, arrivato a quota 16, è ora il quarto ogni tempo per trionfi in discesa alle spalle dei soli Franz Klammer (25), Peter Müller (19) e Stephan Eberharter (18). La squadra maschile azzurra di sci alpino ha così ottenuto il secondo podio stagionale (dopo De Aliprandini in Badia), ma soprattutto il primo successo. Paris si è portato in testa alla classifica di discesa, finora mai vinta in carriera e, a sentir lui, vero grande obiettivo stagionale.

Insomma, un trionfo: "Mi trovo benissimo qui – ammette – non so perché, ma è così. Non penso di aver fatto la differenza sulla Carcentina, ma avevo visto in prova che non avevo sciato un granché bene e avrei dovuto migliorare. Con più aggressività in gara è venuto tutto più facile e son riuscito a mantenere velocità. Spero di essere ancora in gran forma per i due superG, anche se domani (oggi, ndr) sarà dura visto il meteo. Essere al primo posto è sempre bello, ho preso dei rischi, ma ha pagato. Ho dato il meglio ed è andata bene, so come muovermi, ma non è mai facile. Il nostro set up funziona bene: è troppo bello combattere su questa pista...".

Gli altri azzurri a punti: decimo un Matteo Marsaglia che sta facendo la miglior stagione in discesa della carriera, diciassettesimo Mattia Casse. Oggi primo superG, alle 11.30.