Venerdì 19 Aprile 2024

Ora Cantona fa girare il mondo ai tifosi

La storia: dopo aver giocato ovunque, King Eric si inventa un altro lavoro. Organizza le trasferte nei "luoghi sacri" del calcio

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di Paolo Franci

"Io non sono un uomo. Io sono Eric Cantona". "Il 1966 è stato un grande anno per il calcio inglese". E mica per il Mondiale conquistato, no. Semmai perchè: "E’ nato Eric Cantona". Vi basta per conoscere meglio ’The King’? No? Ce n’è un’altra allora. Lui sul trono, con la corona e lo scettro e sotto una scritta: "L’inghilterra finalmente ha il suo re". Niente male no?

E poi, roba più calcisticamente profonda, tipo: "Nella vita puoi cambiare moglie, vita, religione, ma mai e poi mai cambierai la tua squadra del cuore". Eric Cantona è tutto questo e molto di più. Forse il primo vero potente esempio di fuoriclasse e calciatore globale che diventa testimonial. Eccessivo per classe, prese di posizione, errori, ma anche per la capacità di essere leader. Un grande leader. E un vulcano di idee. Certo non uno di quei calciatori inghiottiti pian piano dall’anonimato. Cantona è attore (premiato) di film e serie tv, commentatore, attivista, regista, modello e icona indiscussa della pubblicità ancor oggi. Una delle prime vere grandi star del marchio col baffo (per capirci). Un McEnroe con gli scarpini, un Muhammad Ali con la palla e giù dal ring.

Spinto dalla passione per il football, Eric ha deciso di inventare un nuovo modo di seguire quella passione che non puoi cambiare mai. Quella per la tua squadra e il football in generale, non come una moglie o lo stile di vita. Lo ha fatto lanciando un nuovo brand - che nuovo non è, poi vi spieghiamo - da lui ideato e fondato. Si chiama ’Looking FC’ e cioè una sorta di agenzia di viaggio feticista del pallone e anche di più. Il nome vi dice qualcosa? "Looking for Eric" - in Italia con l’infelice titolo da cartoon: "Il mio amico Eric" - è il film del 2009 girato da una star della macchina da presa come Ken Loach, regista impegnatissimo nella politica (di sinistra) che ha dedicato la carriera alla descrizione di storie delle classi sociali più disagiate. Non il caso di Eric, che però ha prestato se stesso tante e tante volte a iniziative umanitarie anche fortemente provocatorie.

Ora però, ha deciso di diventare l’agente di viaggio più famoso al mondo e già aprendo Instagram sul suo profilo, si può dare un’occhiata al ’teaser’ della sua agenzia e alle mete sacre del pallone. Alzi la mano chi non partirebbe ora, subito, mentre Cantona col suo vocione rombante dice: "Per anni ho girato il mondo per il calcio, e ora voglio offrire la stessa opportunità a tutti, creando dei viaggi che permettano di visitare gli stadi più caldi del mondo, con anima e carisma". E via con il luoghi sacri del pallone, i primi elencati con il primo, immaginiamo, di una lunga serie di video. E cioè: Madrid, Manchester, Milano, Buenos Aires, Lisbona, Liverpool. Sul sito dell’agenzia di The King, ci sono già le prime offerte per partitoni di clubboni tra le quali Liverpool-Inter, Real-Psg, Real Madrid-Barcellona, Boca-River ma anche Raja Casablanca-Wydad, uno dei derby più sentiti del calcio africano.

Il modello di vacanza a tutto pallone prevede la massima attenzione ai criteri di sostenibilità e l’immersione totale con le ’community’ dei tifosi delle squadre. Tutti gli itinerari sono concepiti per azzerare le emissioni nocive, dai trasporti ai contenitori per il cibo al sacco. Nella ’Eric experience’ è prevista una integrazione totale con il tifo delle squadre, in collaborazione con i gruppi di tifosi che vivono lo stadio e le attività di sostegno alle squadre. I prezzi? Si va da poco più di 1000 euro fino ai 2600 per incontri top di Champions. Certo, costa tanto, ma si può davvero resistere quando il vocione di Cantona ti rimbomba in testa mentre ti dice: "Hai mai desiderato saltare su e giù con i madridisti al Bernabeu? Sentire dentro di te un derby di San Siro? Alzare la voce nella Kop con i fan del Liverpool cantano ‘You’ll never walk alone”?".