Oltre al gioco serve l’umiltà

Italo Cucci

Ho visto la Juventus perdere cosí tante finali di Coppacampioni da farmi una buona cultura di calcio internazionale. Vincevano sempre gli altri. Anche quando la Signora era degna della massima ammirazione. Come in Atene, il 25 maggio 1983, quando un gol di Magath (divenuto un mantra per gli anti Juve) permise all’Amburgo di rimandare a casa - in una notte di tregenda Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Bettega, Tardelli, Paolorossi, Platini e Boniek - mezza Italia Mondiale - insieme a 25mila tifosi disperati.

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