Mercoledì 24 Aprile 2024

Nole il duro ma col trucco

Paolo Franci

Una provocazione: se il caso "esenzione medica" che catapulta Nole Djokovic sul veloce australiano, fosse capitato a Roger Federer o Rafa Nadal la rezione indignata sarebbe stata la stessa? No, perchè loro sono più amati. E no, soprattutto, perchè dal punto di vista della gestione di se stessi lo svizzero e lo spagnolo staccano decisamente the Djoker. Mai cattivo o maligno, ma un vero talento nell’infilarsi nel frullatore dei casini e delle polemiche. Lo scrivo da irriducibile Nolista, perchè chi tifa per lui finisce per amarlo ancor di più, se non altro per risposta alla poco comprensibile ostilità delle moltitudini Rafiste e Rogeriste. Piaccia o no: questo è il tennista più forte della storia. Lo dicono i numeri e non solo negli scontri diretti con Rafa (30 a 28) e King Roger (27 a 23). Per molti però, Nole in mezzo a quei due è l’imbucato plebeo alla festa dei nobili. Chi tifa per gli altri due, lo guarda come un Re Giovanni, un usurpatore, colui che ha macchiato la rivalità della doppia R , Roger & Rafa. E allora, da tifoso, ho sperato che stavolta potesse fare All In. Che non cedesse alla tentazione della scappatoia per giocare in Australia, scegliendo la via del tutto d’un pezzo. Magari rinunciando a correre su quel campo velocissimo pur di essere coerente con le sue scelte - non ha mai ufficializzato di essere no vax anche se poi ciò che accade ci identifica - e ciò in cui crede.

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