Venerdì 19 Aprile 2024

Nizza e Marsiglia, una figuraccia annunciata

Invasione di campo, pochi steward e gara sospesa: ma la rivalità tra le due piazze è stata sottovalutata. Ora rischiano la sconfitta entrambe

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Indaga anche la magistratura sui gravi incidenti che si sono verificati l’altra sera durante Nizza-Marsiglia. Al momento, non ci sono persone in stato di fermo, ma l‘indagine è in corso per appurare responsabilità. La partita è stata interrotta dall‘arbitro dopo che il terreno di gioco è stato invaso da alcuni tifosi del Nizza. Gli incidenti sono iniziati al 75‘, quando il giocatore del Marsiglia, Dimitri Payet, ha rilanciato verso i tifosi del Nizza una delle tante bottiglie di plastica che riceveva addosso ogni volta che andava a battere un calcio d‘angolo. Furiosi, i tifosi sono scesi sul prato per minacciare il n.10 Marsiglia, prima che l‘arbitro rimandasse i giocatori negli spogliatoi. I fatti di Nizza hanno sorpreso tutti e le immagini in diretta dell’invasione di campi hanno fatto il giro del mondo: una vergogna di portata internazionale, a pochi giorni dalla riapertura degli stadi ai tifosi. Ma quella tra Nizza e Marsiglia era una battaglia annunciata, per la rivalità tra le due città, per i rapporti tra le due tifosierie, ed anche per le ambizioni tra le due squadra che hanno investito molto sul mercato. Payet, uno che ha litigato con molti allenatori e non passa certo per un campione di fair play, ha acceso la miccia: ma l’esplosivo era pronto da tempo.

Sul caso interviene anche il governo francese. Gli incidenti sono stati definiti "un insulto al calcio" dal ministro dello sport, Roxana Maracineanu, che ha chiesto "sanzioni per i colpevoli". Ieri sulla vicenda è stata aperta un‘inchiesta dalla Procura di Nizza e i due club sono stati convocati davanti alla commissione disciplinare della Lega Calcio Professionisti. "È una situazione deplorevole - ha aggiunto Maracineanu - visto il tempo che abbiamo passato a seguire le partite senza spettatori, senza sportivi, senza incoraggiamento", ha prima reagito il ministro. "È intollerabile: la prima delle condizioni perché una partita si svolga è ovviamente quella di garantire l‘incolumità delle persone che sono in campo, giocatori, arbitri, allenatori - ha aggiunto - Questi incidenti sono un insulto prima di tutto per il calcio, per lo sport in generale e per i tifosi stessi. Ci sono le sanzioni adeguate, come i divieti di accesso allo stadio. Sono pronta a riaprire questo caso se necessario". Ma la questione riguarda anche la responsabilità dei club. "Penso che ci debbano essere sanzioni anche tra loro", ha sottolineato il ministro. "Verificare se la partita doveva riprendere sarà uno degli elementi dell‘indagine. Se i giocatori si sono sentiti in pericolo hanno fatto bene a rimanere negli spogliatoi e a far sì che la partita non riprendesse", ha concluso Maracineanu.