Giovedì 25 Aprile 2024

Niente birra? Ecco il trucco inglese E il Duce si ingraziò l’arbitro

Messicani arrabbiati nel ’70 perché gli azzurri bevevano soltanto vino: "A noi l’acqua serve solo per fare la doccia"

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Luciano Wernicke sta già raccogliendo materiale per la prossima edizione del suo volume, a partire dal divieto di bere birra negli stadi in Qatar (aggirato dagli inglesi, come si vede nella foto, con una copertura mimetica da Coca Cola, mentre in Cina affidano i pronositici per le gare a due panda, Suhail e Thuraya). Di sicuro lo scrittore argentino ha dedicato attenzione anche ai mondiali dell’Italia, con accurate ricerche storiche. E così si scopre che il sospetto che Mussolini avesse condizionato gli arbitri nel 1934 fu confermato dal nostro oriundo Luis Monti in una intervista: "Nell’intervallo della finale contro la Cecoslovacchia il Duce mi venne a sgridare perché avevo rischiato di causare un rigore mettendo in difficoltà l’arbitro svedese Eklind, che stava ’collaborando con la causa azzurra’". Al momento la gara era sullo 0-0, finì con la vittoria azzurra per 2-1.

Nel 1970 i giornalisti messicani presero come un’offesa il fatto che l’Italia non bevesse acqua locale, ma solo vino. Il medico azzurro Fini se la cavò così: "Nessuna offesa, in Italia siamo abituati a bere vino fin da piccoli. Ma non vuole dire che non portiamo rispetto all’acqua: per lavarsi è molto utile".

Nel 1982 il problema fu la fame, non la sete: al gruppo di Bearzot la dogana di Barcellona vietò di portare i pacchi di pasta che erano stati caricati. Arrivati a Pontevedra, in Galizia, il cuoco corse al supermercato locale per fare scorta di tagliatelle.