Giovedì 25 Aprile 2024

Niente Benzema o Ibra: il mio nome è Giroud

Considerato come alternativa a Karim nella Francia ed a Zlatan nel Milan, Olivier subentra e decide: vincendo anche contro pronostico

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di Mattia Todisco

Il ruolo di sottovalutato di lusso sembra calzare a pennello a Olivier Giroud. Doveva fare il vice-Ibra, a Milano, acquistato per dare esperienza e mentalità in una squadra con talento e gioventù da far crescere. È diventato il titolare in mezzo all’attacco del Milan. Vincendo. Con la Francia non è andata tanto diversamente.

Doveva coprire le spalle a Benzema, si è ritrovato inamovibile pedina di una nazionale tra le più forti del mondo. Per tanti anni, anche prima del Mondiale. Le stagioni in cui il Pallone d’Oro in carica era in rottura prolungata con la Federcalcio transalpina. Poi il celebrato connazionale ha fatto pace con la Francia, ma ci si è messo il fisico fiaccato dalle battaglie, proprio quando Qatar 2022 era in procinto di cominciare. Così Deschamps ha scelto l’usato sicuro.

Non ha nemmeno aggiunto altri attaccanti ai convocati, si è fidato di quelli che aveva. Di Giroud, soprattutto. L’underdog che gioca tra i forti, detentori in carica, se non in pole per vincere il campionato certamente tra quelle nazionali che l’aereo per Doha l’hanno preso per tornare a casa il più tardi possibile. Quando c’è stato da togliere le castagne dal fuoco, l’esperienza del vincente è emersa in tutta la sua importanza. Giroud il Mondiale lo ha già vinto, quattro anni fa. Ha una bacheca che trabocca di trofei in nazionale e nei club.

È uno specialista della vittoria in qualsiasi situazione. Ha conquistato un campionato francese a Montpellier nel 2012 quando il PSG era già un colosso. Gioca con lo scudetto sul petto, sulla maglia rossonera, avendo contribuito pesantemente a un tricolore che il Diavolo si è preso dopo aver lasciato andare Donnarumma e Calhanoglu. In Francia, terra in cui sono cresciuti Fontaine, Trezeguet, Henry, il miglior marcatore della storia dei "galletti" è il sottovalutato Giroud: 52 reti, una in più del "Titì" che fino a pochi giorni fa era in Qatar come assistente di Martinez, ct del Belgio. All’appello mancano solo due partite del Mondiale. Una è una semifinale, la seconda può essere finale o "finalina". La certezza è sempre Giroud, lì davanti.

Karim Benzema intanto è tornato ad allenarsi sul campo del Real Madrid proprio in queste ultime ore, dopo l’infortunio che gli ha impedito, a pochi giorni dal via, di poter giocare con la Francia ai Mondiali in Qatar. La società madrilena ha postato sui propri canali social un breve video con l’attaccante Pallone d’Oro, ben ‘imbacuccato’ con tuta imbottita e berretto, che sbuffa e sussurra "frio" (freddo). "Il nostro nuovo meteorologo!", è il commento del Real.

Voci di corridoio raccontavano di un Benzema pronto a recuperare per l’ultimo atto, ma poi bisogna avere il coraggio di togliere dal campo chi ti ha portato fin lì. Potrebbe essere un azzardo, persino se l’alternativa è il centravanti più forte del mondo.