Mercoledì 24 Aprile 2024

Nicolò, mano tesa ma quanti dubbi

Paolo Franci

Troppo facile ragazzo. Dopo averne combinate di ogni, caro Nicolò Zaniolo, adesso che nessuno ti si è preso, una bella lettera di scuse a mo’ di colpo di spugna e vogliamoci bene. Eh sì, dopo tutto quello che hanno riportato le cronache e cioè, vado a spanne: 1) rifiuto di mettersi a disposizione per la gara con lo Spezia costringendo Mourinho a metterlo ai margini; 2) aver fatto il diavolo a quattro per essere ceduto; 3) aver disertato l’incontro con i dirigenti del Bournemouth che gli offrivano 5 milioni a stagione; 4) aver cancellato dai social il suo stato di giocatore della Roma; 5) non essersi presentato alla ripresa degli allenamenti post Napoli, Zaniolo scrive: "Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma".

Facile farlo ora che sei rimasto col cerino in quella mano. A proposito, se ti ha cercato solo la terz’ultima di Premier io una riflessione su pretese e considerazioni di se stessi la farei. Ho sentito dire a un tifoso: "A Zaniolo qualcuno deve aver detto che è un campione e lui ci ha creduto...". Eh già. Se i Friedkin decidessero di tener duro sarebbe un colpo di tacco, una straordinaria lezione ai viziatissimi naviganti del pallone. A maggior ragione se questa lettera dovesse essere – più che da libro cuore a me pare da libro paga... – un paravento in vista di un duello legale col club. Come a dire: io mi sono pentito, sono a disposizione e non mi perdonate, quindi chi è il cattivo? Non io...