Martedì 23 Aprile 2024

Nibali torna a casa vincitore dopo due anni "Incredibile farlo dove sono cresciuto"

Trionfo nel Giro di Sicilia su Valverde dopo una fuga di 22 km in discesa. Il successo mancava dal luglio 2019

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A quasi 37 anni, dopo aver conquistato tutto, ci si può ancora stupire di se stessi e piangere per una vittoria. Soprattutto se la vittoria ha un sapore speciale: Vincenzo Nibali lo assapora nella sua Sicilia, sulle strade dei suoi inizi da ciclista, e dopo ventisei mesi di digiuno, un’infinità per chiunque, figuriamoci un campione. L’ultima volta era stata al Tour, luglio 2019, tappa di Val Thorens, in fuga solitaria: stesso copione stavolta e gli vale pure la classifica finale, così lo Squalo riesce finalmente a vincere in maglia Trek prima di salutarla e tornare all’Astana.

Piange Nibali, dopo essersi tolto dalle spalle un peso, perché "alzare le braccia sotto il traguardo è la cosa più bella e a me manca tanto", ripeteva spesso. Le braccia le alza dopo averle portate al casco in segno di incredulità, mentre già gli scendono le lacrime e sta raccogliendo la giusta ovazione a Mascali, nel Catanese, il punto più vicino della corsa alla sua Messina. Sembra non crederci, eppure è tutto vero, a cominciare dal ‘numero’ che gli consente di portarsi a casa tutto, tappa e vittoria finale, in perfetto stile Nibali: attacco nel finale della salita di Scorciavacca, poi discesa a curve pennellate e velocità da motogp (85 orari, la punta massima), un assolo di 22 chilometri per avere la certezza che il Vincenzo migliore è ancora da corsa.

"Un’emozione così è difficile raccontarla: vincere qui, sulle strade dove pedalavo da bambino, vedere gli amici di infanzia, i miei cugini, è indescrivibile. Non conoscevo bene la salita, la discesa sì, anche se sono riuscito lo stesso a sbagliare una curva. Sentire che i rivali non si avvicinavano mi ha dato più morale. Ora c’è il Lombardia, a cui tengo moltissimo", racconta Nibali, che ha soffiato la corsa a un altro senatore come Valverde.

Non c’e’ Nibali, ma è un Emilia stellare quello che si corre oggi a Bologna con Pogacar, Roglic e Evenepoel. Al belga che si era lamentato per il ruolo da gregario avuto al Mondiale replica secco Van Aert: "Remco ha parlato poco prima della gara e troppo dopo". In Croazia quarta tappa a Kooij.

Angelo Costa