Giovedì 18 Aprile 2024

Nibali, al Giro una vittoria di testa e cuore

Il poker di Vincenzo Nibali: 2 Giri, 1 Tour e una Vuelta (Ansa)

Il poker di Vincenzo Nibali: 2 Giri, 1 Tour e una Vuelta (Ansa)

Crederci fino alla fine: è la lezione che Nibali ha dato a se stesso e a chi è rimasto incantato dalla sua rimonta. Con questa semplice filosofia, si è preso un Giro ormai andato, ribaltando anche le certezze di chi lo aveva già dato per sepolto: con questo genere di campioni, la parola fine non esiste.

Anche quando le difficoltà sembrano troppe: a livello di forma forse non si è mai visto il Vincenzo più forte, ma oltre i limiti si può andare con altre qualità. La classe, ad esempio. Qualcosa in questo Giro ha imparato anche Nibali: le gambe contano, ma fondamentale resta la testa. Si era detto nei giorni della crisi, lo ha confermato Vincenzo sulle Alpi piemontesi: liberandosi la mente di tutti quei pensieri che la intossicavano, ha ripreso a funzionare a pieno regime.

Dal clima in squadra con i kazaki alla pressione di dover vincere questo Giro, gli stress non gli sono mancati: portandoli sulla bici, il campione si è ingolfato. Succede a tutti di non rendere quando non si è sereni dentro: ritrovando l’armonia con se stesso, ha svoltato. Facendo cambiare direzione anche al Giro.

Grazie Vincenzo: la tua vittoria resterà bella e indimenticabile proprio per questa sofferenza che l’ha accompagnata. Ma bello è stato il modo in cui l’ha costruita in questa terza settimana, che da parte sua ha strizzato l’occhio alle innate doti di fondista e di atleta d’alta quota, che a certe altitudini non cala come gli altri: Vincenzo ha provato a far saltare il banco, cogliendo le occasioni che gli hanno concesso le tappe e anche la sorte, vedi la caduta che ha tolto di mezzo il primo pericolo, Kruijswijk. Come da sua felice abitudine, non ha aspettato gli altri, ma ha esposto se stesso: i campioni sono tali anche perché non annoiano mai.