Giovedì 18 Aprile 2024

Newcastle straricco e triste: nessuna vittoria

L’avvento del fondo sovrano saudita Pif non ha sinora rialzato la squadra, ultima in Premier League. Decisivo il mercato di gennaio

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di Paolo Grilli

A chi sostiene che i soldi diano la felicità, o che per lo meno consentano di ottenere quasi tutto, si consiglia di dare uno sguardo al Newcastle. Per avere conferma che la palla è rotonda e che certi valori sul campo li puoi costruire solo col tempo.

Lo storico club inglese passato in ottobre nelle mani del fondo Pif, quello sovrano dell’Arabia Saudita, naviga tristemente ultimo in Premier League. Non aveva vinto una partita in campionato prima dell’avvento dei nuovi proprietari – con una potenza di fuoco da 370 miliardi di euro (sì: miliardi, non milioni) – e nessuna ne hanno vinta successivamente.

Lo score è desolante: sette pareggi e sette sconfitte per i ‘Magpies’, con sedici gol fatti e trenta subiti.I sette punti in classifica sono poco più di un quinto di quelli del Chelsea capolista, che vola a quota 35: il cambio in panchina, con l’arrivo di Eddie Howe al posto di Steve Bruce, non ha sinora sortito gli effetti sperati.

L’insegna ’lavori in corso’ è d’obbligo in questi casi. perché poi i sauditi – il fondo è riconducibile al principe ereditario Mohammad bin Salman – non hanno potuto ancora operare sul mercato, se non appunto cambiando la guida tecnica. E il valore della rosa attuale non è certo de luxe,

visto che nella scorsa stagione era arrivato un dodicesimo posto in Premier e nella sessione estiva non erano giunti rinforzi di rilievo, mentre ancora il proprietario era Mike Ashley.

Certo la notizia dell’acquisizione del club da parte di Pif aveva scatenato una festa di piazza a Newcastle che alla luce dei risultati attuali pare non certo ingiustificata, ma esagerata. Sarà durissima, quest’anno, la lotta per non retrocedere visto che la zona salvezza è distante già sei punti e anche il recente scontro diretto con il Norwich City si è concluso con un pari sostanzialmente inutile per entrambe.

Oggi pomeriggio un’altra gara fondamentale, che non è eccessivo definire già decisiva per le sorti del campionato dei bianconeri, contro il Burnley che sta appena due punti sopra. Perché poi c’è un ciclo di fuoco prima del 2022, quello che vedrà i ragazzi di Howe frontaggiare Leicester, Liverpool, City, United ed Everton.

Verrà poi un mese, quello di gennaio per l’appunto, in cui la società dovrà scoprire le carte e irrompere sul mercato. Già circolavano voci sulle cifre abnormi spendibili dalla nuova proprietà nella sessione invernale, ma sembra che in realtà non si andrà oltre i ’soli’ 60 milioni di euro che il club ha fissato come budget. Una cifra non certo contenuta, contando poi che a gennaio è molto più arduo mettere a segno colpacci, ma va pure ricordato come Abramovich, al Chelsea, riuscì a spendere in una sola sessione 228 milioni di euro nell’estate del 2020. Arrivando poi a vincere la Champions al termine della stagione.

E’ sotto gli occhi di tutti la qualità molto relativa della squadra ora dei proprietari più ricchi del mondo, tali da avere un patrimonio netto di circa cinquanta volte superiore rispetto a Nasser Al-Khelaifi del Qatar, presidente del Psg dei sogni. e di dieci nei confronti dello sceicco Mansour degli Emirati Arabi Uniti, patron del City.

Al St.James’ Park, il magnifico stadio che ha visto costruirsi la leggenda del bomber Alan Shearer, lo spettacolo in campo proprio non si è visto quest’ anno.

La gloria resta sbiadita nei ricordi, anzi nemmeno quelli visto che l’ultimo dei quattro titoli inglesi il Newcastle lo vinse nel 1927. La squadra per cui tifano Mark Knopfler, Sting e Brian Johnson degli AcDc vuole splendere ancora. Le risorse sono ora l’ultimo dei problemi, ma quando succederà?