Giovedì 18 Aprile 2024

NBA Finals, anteprima di Golden State-Cleveland. Gara 7, tutto in una notte

Tra domenica e lunedì alle 2 una delle sfide più attese degli ultimi anni. I segreti e la grandezza dei protagonisti. LeBron James e Irving vs Splash Brothers

Curry contro Irving, sfida tra fenomeni (NBAE via Getty Images)

Curry contro Irving, sfida tra fenomeni (NBAE via Getty Images)

Oakland, 18 giugno 2016 - Si gioca per la storia. Nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 giugno, alle 2, la sfida tra Golden State Warriors e Cleveland Cavs emetterà un verdetto che rimarrà negli annali del basket.

Gara sette delle NBA Finals 2016 è aperta a ogni pronostico. I Warriors, miglior squadra della stagione regolare, hanno già vinto una G7 in questi play-off, contro Oklahoma, ma i Cavs sono resuscitati da un 1-3 (proprio come Golden State contro i Thunder) e delle lacune di gioco che parevano insormontabili.

La carica di Cleveland, trainata di peso nella metamorfosi tecnica e psicologica da LeBron James, pare inarrestabile. I Warriors, senza Bogut

Lebron James Finals Most Valuable Player comunque? Il Prescelto nelle prima sei gare ha viaggiato con medie eccezionali30,2 punti, 11,3 rimbalzi, 8,5 assist, ma soprattutto è stato l'artefice, nel gioco e nell'approccio, della rinascita di Cleveland. Comunque andrà, nessuno ha inciso quanto lui in queste finali.

I campioni in carica. I 30 punti di Curry in gara 6, e il suo nervosismo alla fine, hanno dimostrato che Golden State è ferita, ma non finita. Thompson ha chiamato tutti all'ultima battaglia, quella per non rovinare una stagione fantastica. "Se perderemo, sarà un fallimento". Ma proprio il secondo violino dei Warriors è sempre stato uno più abili a ribaltare le situazioni al limite del disperato. Anche se senza Bogut, pilone a centro area, Kerr ha molte alternative. Oltre la voglia di Draymond Green di tornare a mordere i garretti di LeBron e di un gruppo di dimostrare chi è il più forte.

In 46 anni di MVP delle finali, solo una volta il titolo di miglior giocatore è stato assegnato a un giocatore della squadra perdente. La prima volta, nel 1969, all'impareggiabile Jerry West, sconfitto con i suoi Lakers 4-3 dai Celtics (in una drammatica gara 7, 106-108), alla media di 37.9 punti, 4.7 assist e 7.4 rimbalzi. Epico, come lo è già James, anche se gli ultimi 48 minuti della stagione NBA 2016, comunque finiranno, ridefiniranno la storia di tutti i contendenti.

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