Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli canta, Liverpool resta senza musica

Zielinski scatenato apre dal dischetto e chiude il poker, a segno anche Anguissa e Simeone. Osimhen sbaglia un rigore, poi si fa male

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A un certo punto Luciano Spalletti, in panchina con il braccio fasciato e la stampella per l’incidente domestico, non sapeva se stropicciarsi gli occhi o tenersi il volto tra le mani per la preoccupazione. Perché il primo tempo del Napoli contro il Liverpool è stato di livello assoluto anche per la Champions: un palo al pronti-via, un gol su rigore di Zielinski in apertura, un altro penalty che Osimhen, dopo esserselo procurato subendo fallo, ha tirato addosso ad Alisson, un salvataggio sulla linea su tiro di Kvaratskhelia, il raddoppio di Anguissa, il tris di Simeone appena entrato al posto dell’infortunato Osimhen: una lezione di gioco ai Reds, come non si vedeva da tempo.

La reazione arriva tardi, perché quando il Liverpool si sveglia nella ripresa nel frattempo Zielinski ha già segnato il raddoppio personale, quindi la rete di Diaz tiene aperte le speranze ma ci sono ampie praterie a disposizione di Kvaratskhelia e compagni.

Klopp le prova tutte cambiando in blocco l’attacco titolare, senza peraltro ottenere grandi risultati in termini di pericolosità. E così le contromosse di Spalletti permettono ai partenopei di gestire con relativa tranquillità una notte epica, che resterà nella storia del Maradona e soprattutto che dà subito tutto un altro colore al girone di qualificazione della Champions.