Martedì 23 Aprile 2024

Murray, lezione al mondo intero

Giuseppe Tassi

Alle quattro del mattino un Cuore Impavido scozzese dà un dispiacere all’Arena di Melbourne. Dopo 5 e ore e 45’ di battaglia Andy Murray piega la giovane fibra del beniamino di casa, l’australiano Kokkinakis (26 anni contro i 36 del veterano). È la seconda partita-maratona per Andy dopo le 4 ore e 49’ contro Berrettini e la seconda epica rimonta per questo scozzese d’acciaio che non si rassegna al tramonto.

D’acciaio come la sua anca capricciosa, che nel 2019 lo aveva costretto al ritiro fra le lacrime. Con la protesi di metallo, Murray ha ricominciato a credere in se stesso e a rincorrere i sogni di gloria che sono il propellente del suo tennis intenso, nutrito di tecnica e grinta inossidabile.

Cuore Impavido non è uno qualunque. Era il quarto dei Fab Four accanto a Federer, Nadal e Djokovic, è stato numero uno del mondo. Ha vinto due Olimpiadi e due Wimbledon. Tenace, volitivo, bizzoso, impreca contro se stesso ad ogni punto ma è sempre pronto a ricominciare la sua sfida fatta di recuperi impossibili, risposte che diventano missili, colpi di genio che escono come conigli dal cilindro del mago. È bello vederlo risalire la china del punteggio e ammirarlo mentre lotta contro il tempo e l’onda verde dei giovani tennisti che incalza. Cuore Impavido, sostenuto dalla sua prima tifosa, mamma Judy, è un esempio di forza d’animo e di tenacia che fa scuola nello sport e lungo la strada della vita. Provare ad imitarlo è quasi un dovere.

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