Sabato 13 Aprile 2024

Mou e la Juve, torna il rumore dei nemici

La ripartenza offre subito la sfida più sentita dal tecnico del Triplete all’Inter: e con Allegri è sempre stata una guerra di nervi

Migration

Josè Mourinho, 58 anni, nei due campionati disputati in Italia non ha mai vinto a Torino con la Juve, dove ha riportato un pari e una sconfitta nell’anno del Triplete

di Paolo Franci

Se le dicono di santa ragione da anni. Anche se poi si sono incrociati soltanto in due stagioni, dal 2008 al 2010, quando Mou era sul tetto del mondo e Max lo guardava da Cagliari. Allegri e Mourinho, storia di un rapporto col pieno di scintille e reso più rovente dalla militanza juventina di Max. Eh sì perchè lo sapete, Josè con la Juve ha un rapporto Special (One), in contromano certo, ma Special. E domenica tutti e tre, Juve, Allegri e Mourinho si ritroveranno appassionatamente insieme in uno Stadium che per il portoghese sarà incessante rumore dei nemici, giusto per dirla come la direbbe lui. Con Allegri, l’amorevole detestarsi nasce nel 2009, quando a Max assegnano la Panchina d’Oro. Mou commenta così, alludendo forse al fatto di non essere amato, evidentemente, dai suoi colleghi che non lo votano: "Io sono contento di aver vinto il premio dato dai giocatori agli Oscar del calcio. Quanto ai voti degli allenatori, il fatto che io abbia preso 6-7 preferenze è la vera sorpresa positiva...". Max la prende male, male: "Forse lui che allena l’Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto. Ma per farmi innervosire di battute ne deve fare un bel po’". E’ solo l’inizio di una storia d’amore al contrario. Nel frattempo Mou con la Juve non si fa mancare nulla (ma anche con la Roma, il Milan e vai così...) e spara lì quel ‘Zeru Tituli’ confezionato, diranno in molti, soprattutto per i Grandi Nemici del mondo Inter: la Juve. Eppoi, quando si parla di arbitri, l’entrata a piedi uniti, chiaramente rivolta alla Juve: "Area con venticinque metri ce n’è solo una in Italia...". Max intanto, appena decollato l’aereo che porterà Mou a Madrid se ne esce così alle Iene sul suo caro, vecchio nemico: "Ogni tanto è patetico, ripete sempre continuamente le stesse cose... dietro la sua arroganza nasconde delle insicurezze".

Tempo dopo, due anni per la precisione, dalla panchina del Chelsea dove Mou è tornato per riannodare i fili con la gloria, il portoghese si infuria per il corteggiamento della Juve a un paio di suoi giocatori, evidentemente distratti dalle voci di mercato: "Allegri ha parlato per tutta l’estate di Ramires e Oscar, ma io non parlo dei calciatori della Juve". Insomma, mica se le mandano a dire e, mentre (se possibile...) cresce ancora l’antipatia dei tifosi bianconeri nei suoi confronti, ecco che si arriva alla doppia sfida di Champions League 2018-19 tra Manchester United e Juventus entrambe nel girone H. Mou, in fondo, Devil lo è sempre stato e orà è anche Red, cioè il tecnico dei Red Devils e sull’altra panchina chi c’è? Max.

All’Old Trafford segna Dybala, la Juve vince. Siamo a fine partita e i tifosi bianconeri lo insultano in tutti i modi con cori eloquenti. Mou non fa una piega, non li guarda neanche ma fa il segno del ‘tre’ con la mano destra. Il Triplete interista e non serve aggiungere altro. Dirà poi: "La Juventus ha vinto sette scudetti di fila e ha giocato due finali di Champions, fanno di tutto per provare a vincerla o fare il Triplete che non appartiene a loro: purtroppo per i loro tifosi l’abbiamo vinto solo noi... ". Al ritorno, il 7 novembre 2018 lo United sbanca lo Stadium (1-2) che ruggisce contro Mou, lui stavolta non fa numeri con le dita. Con la mano intera sì: la porta all’orecchio in modo provocatorio come a dire: "Non vi sento". Chiellini e Bonucci hanno qualcosa da ridire su quel gesto, Allegri stavolta si morde la lingua e lascia correre.

Sono passati tre anni da quella notte di novembre. Sembra ieri, almeno per Mou e Max e chissà che domenica sera non ce lo ricordino a modo loro.