Sabato 20 Aprile 2024

MotoGp Le Mans 2019, le pagelle. Marquez 10, Rossi 6 e mezzo

La Yamaha continua a singhiozzare e Rossi deve accontentarsi

MotoGp, Valentino Rossi (foto Lapresse)

MotoGp, Valentino Rossi (foto Lapresse)

Le Mans, 19 maggio 2019 - MotoGp. le pagelle del Gp di Francia 2019 a Le Mans.

Marc Marquez, 10. Gara perfetta. Studiata a tavolino o alla play station. Il concetto è questo: quando l’Alieno decide che è l’ora di andare a vincere la storia finisce lì. Per tutti. Sarà davvero difficile immaginare un 2019 senza Marc campione del Mondo. Proviamoci comunque.

Andrea Dovizioso, 9. Bravo il Dovi. In una gara dove la Ducati (tutte le Ducati) sono tornate al top. Scelta intelligentissima, quella di Andrea, quando ha capito che sarebbe stato un rischio enorme tentare di andare a prendere Marquez. Ci riproverà. Magari al Mugello.

Danilo Petrucci, 9. Petrux fa un capolavoro e porta l’altra Ducati sul podio. Prova di carattere e determinazione la sua che a Le Mans è stato l’unico in grado di mettere pressione a Marquez e Dovizioso. Senza però strafare. Si sta rivelando un abilissimo calcolatore. Complimenti.

Jack Miller, 8. Sì, possiamo cominciare a chiamarlo top rider. L’australiano targato Pramac (terza Ducati nei primi quattro) lotta come piace a lui. Con colpi bassi e staccate al limite. Meritava il podio, ma visto che sul podio sono saliti i ‘cugini’  Dovi e Petrucci… beh, va bene così. O quasi.

Valentino Rossi, 6,5. Alla fine porta a casa il massimo e questo non è poco. Anzi. Certo, che bello sarebbe stato poterlo vedere lassù, in bagarre con un obiettivo straordinario come nei primi giri. Invece, la Yamaha continua a singhiozzare e Rossi deve accontentarsi.

Jorge Lorenzo, 5,5. Voto di stima. Che non tiene conto del risultato finale e della classifica. Jorge ha dato segni di risveglio e questo è un qualcosa su cui vale la pena di tenere la luce accesa. Certo, il Lorenzo degli anni d’oro davvero non esiste più.

Alex Rins, 5. Giornataccia. Week end da dimenticare. Dagli applausi delle primissime gare della stagione all’apatia in terra di Francia. Fermiamoci qui, perché rimaniamo del parere che la Suzuki c’è e farà bene.

Fabio Quartararo, 5. Ci si aspettava molto di più. E non solo perché era il pilota di casa. Invece il week end di Fabio è stato un’altalena di sensazioni ora positive, ora negative. Sognava il podio finisce ai margini di una gara anonima. Peccato.

Joan Mir, 4. La stagione gli sta scorrendo via fra le dita senza i guizzi che ci si aspettava da uno come lui. Pilota bravo e di grande potenzialità, moto (la Suzuki) ambiziosa. Finisce laggiù, come un ragazzo qualunque, ma Mir uno qualunque non sarebbe davvero.