"Nuova vita, ma a Valencia ci starò male"

Rossi ripercorre 25 anni leggendari. "La prima volta che ho pensato di smettere? Al Mugello nel 2019. Ho sempre voluto diventare padre"

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dall’inviato

Riccardo Galli

"Avverto un po’ di paranoia per Valencia, non sono- ancora pronto. Ci starò male… smetterò di essere un pilota della MotoGp, quindi non sarà facile per me". Misano è qui, tutta per lui. E lui, Valentino, quasi ancora non sembra crederci che sarà per la penultima volta. E questo perché la pandemia, cancellando di botto la Malesia, ha fatto sì che per non perdere una tappa del Mondiale, si tornasse al “Simoncelli”, quasi a fine ottobre.

"Comunque sono sereno – sono parole di Rossi a Sky – mi dispiace smettere con la MotoGp, ma non sono competitivo. Sarebbe stato bello essere più veloci per l’ultimo anno della carriera, ma fino alla fine darò il massimo".

Valentino si guarda attorno e vede tutto il suo mondo. Le sue vittorie, i suoi sorrisi, le sue feste, i suoi numeri che per uno scherzetto del destino si sono infranti un passo prima della… cifra tonda: 9 titoli mondiali e 199 podi nella classe regina (500 e poi MotoGp), con quel 200 per il quale può giocarsi, le ultime cinque chance, compreso domani. Poche, per la verità, al punto che qualcuno aveva pensato anche a una petizione per consegnare, un sorta di ‘honoris causa’ delle due ruote, un podio numero 200 a Rossi.

Da qui, insomma, quel senso “di paranoia” con cui Rossi sta vivendo l’orizzonte del Gp di Valencia, quando davvero una volta rientrato ai box, dopo la gara, capirà che la sua carriera è arrivata all’ultima, ultimissima, tappa. "Ci starò male", ha ripetuto anche i microfoni di Dazn, prima di rivedere le tante sensazioni forti che lo legano a Misano.

"La mia Tavullia – racconta – è vicinissima. E su questa pista, credo fosse il 1992 ho girato con una moto… grande. Fu un’emozione molto forte".

Ci sono poi altri flashback con cui Valentino incornicia i ricordi e i brividi di Misano. L’appuntamento del 2007, "ovvero la prima volta che ho corso qui il Motomondiale", fino a quelle braccia alzate al cielo nell’apoteosi di migliaia di fans, quando "nel 2014 ho vinto. E questo, molto probabilmente, è il ricordo più bello".

In attesa di quello che Valentino vivrà nel tardo pomeriggio di domani quando, sicuramente, non conterà il piazzamento o i punti che riuscirà (o non riuscirà) a portare a casa, ma l’abbraccio della sua gente.

"Oltre Valentino Rossi – conclude ai microfoni di Sky –, pilota del Motomondiale, sono anche altro e ho tanto nella mia vita. Ma ero sempre nella bolla del ‘pilotismo’. Quando ho pensato per la prima volta al ritiro? Al Mugello, nel 2019. E comunque ho sempre desiderato diventare padre e quindi…". E poi ancora le corse. In auto, nell’Endurance Gt. Perché sarà questo il 2022 di Vale. Ieri, nella combinata del venerdì, Rossi ha chiuso al 19° posto. Lontano, lontanissimo, dai più veloci. Eppure quando lo speaker scandiva il suo nome all’altoparlante, le tribune si accendevano in un boato.