Giovedì 18 Aprile 2024

MotoGp Qatar 2019, pole di Vinales. La griglia di partenza

Dovizioso e Marquez completano la prima fila. Rossi solo 14esimo

Maverick Vinales in pole al Gp del Qatar (Ansa)

Maverick Vinales in pole al Gp del Qatar (Ansa)

Losail, 9 marzo 2019 - MotoGp di nuovo protagonista con il Gp del Qatar, primo appuntamento del Motomondiale 2019. Subito una sorpresa nelle qualifiche dominate da Maverick Vinales, che conquista la prima pole position di stagione, mentre Valentino Rossi con l'altra Yamaha ufficiale non arriva neanche alla Q2 e precipita al 14esimo posto. In prima fila anche Dovizioso (Ducati) e il campione del mondo in carica Marquez (Honda). In seconda fila Miller (Ducati) , Quartararo (Yamaha), Crutchlow (Honda). Settimo tempo e terza fila per Danilo Petrucci (Ducati): affiancati Morbidelli (Yamaha), Nakagami (Honda). Male Lorenzo (Honda), caduto in Q1: partirà dalla 15esima piazza. 

La griglia di partenza 

1. Maverick Vinales (SPA/Yamaha) 1:53.546;  2. Andrea Dovizioso (ITA/Ducati) +0.198;  3. Marc Marquez (SPA/Honda) +0.199;  4. Jack Miller (AUS/Ducati-Pramac) +0.263;  5. Fabio Quartararo (FRA/Yamaha SRT) +0.400;  6. Cal Crutchlow (GBR/Honda-LCR) +0.549;  7. Danilo Petrucci (ITA/Ducati) +0.654;  8. Franco Morbidelli (ITA/Yamaha SRT) +0.690;  9. Takaaki Nakami (JPN/Honda-LCR) +0.693.  

Vinales ha fatto segnare il miglior tempo con 1'53''546, precedendo Andrea Dovizioso con la Ducati (+198 millesimi) e il campione del mondo Marc Marquez (+199) con la Honda. "Abbiamo lavorato molto bene, sono contento di esser andato veloce - commenta a caldo lo spagnolo della Yamaha - Oggi c'era molto vento, la pista era difficile".

MotoGp Qatar 2019, orari tv 

QUALIFICHE, I MOMENTI CLOU 

LIBERE 3 - Marc Marquez è stato ancora il più veloce nella terze sessione di prove a Losail, dopo aver dominato anche nella prima giornata con il nuovo record della pista con 1'53''380. Lo spagnolo è finito sull'asfalto oggi: ma questo non gli ha impedito di far segnare comunque il miglior tempo. Questa volta ha girato in 1'54"677 precedendo Francesco Bagnaia (1'54"740) e Pol Espargaro (1'54"879). Quarto Valentino Rossi (1'55"098), che però manca l'accesso diretto alla Q2 per via dei tempi alti rispetto alle libere di ieri a causa del vento. Il 40enne di Tavullia farà la Q1. Caduta all'inizio della sessione per Jorge Lorenzo che, dolorante, ha fatto ricorso alla clinica mobile per scongiurare qualsiasi frattura. La diagnosi parla di contusione dorsale per la quale è stata prescritta terapia antidolorifica. Il pilota spagnolo è in pista per la Q1.

FP3, RISULTATI E TEMPI 

 

Le cadute di Lorenzo e Marquez nelle Fp3

MotoGp 2019, tutti i circuiti (e i loro segreti)

BELLO E IMPREVEDIBILE, CHE MONDIALE (di Riccardo Galli) - Sì, il Mondiale 2019 sarà un successone. No, non ci sono e non ci possono essere dubbi. D’altra parte sono tante, davvero tante, le chiavi di lettura che fanno della stagione che ha appena acceso i motori, una stagione da vivere con un’intensità unica. Ci saranno spettacolo, emozioni, sorprese e ci saranno anche - perché far finta che non accadrà -, bisticci, polemiche, battaglie al limite. Niente noia, niente abbassamenti di tensione, ma otto mesi (si chiuderà a novembre) di adrenalina pura. Purissima. Del resto è da diversi anni che la MotoGp non inaugura una stagione così difficile da decifrare nel gioco dei pronostici. Difficile, sì. Nonostante la presenza di quel marziano di Marquez, ovviamente favorito, che però dovrà guardarsi bene da chi lavorerà alle sue spalle. E spesso, ne siamo sicuri, anche davanti. Magari progettando una fuga che può valere il titolo. Così, ed eccoci al bello di questo 2019, se Marc e la Honda sono l’accoppiata da battere, nessuno, ma proprio nessuno, può togliersi dalla testa che ci sono almeno altre tre, forse quattro, top rider capaci ostacolare e rovinare la cavalcata di re Marquez. Dovizioso e Lorenzo, Rossi e Vinales: tutti insomma hanno le carte giuste per giocarsi il Mondiale. E renderlo, come dicevamo, un bellissimo e complicatissimo rebus da risolvere. Sembra così di essere tornati agli anni di Biaggi e Capirossi che non ne potevano più di vedere Valentino comandare. O forse sembra di rivivere l’incertezza (e la bellezza) delle stagioni nel segno di super Stoner o quelle dove Gibernau faceva saltare i nervi agli avversari, per poi, comunque, essere ripagato con la stessa moneta. E crollare sotto la troppa pressione psicologica. Tutto questo, insomma, per ribadire che il 2019 sarà un anno di spettacolo e guerre, ingrendienti fondamentali in questo sport. Honda, Ducati e Yamaha hanno scommesso tutto su questa stagione. ‘All in’ e niente mezze misure a una tavolo da poker dove solo chi saprà osare e rischiare di più potrà alzarsi soddisfatto. Mandando gli altri all’inferno. Occhio, comunque alle sorprese. Perché mentre i big (dichiarati) si daranno battaglia, è probabile che si affacci sulla stagione qualcuno che non ti aspetti. Magari sul podio e forse (in qualche gara) anche sul gradino più alto. La Suzuki, ad esempio, con Rins e Mir, ma anche l’Aprilia forte di una squadra ben appoggiata sul mix dell’esperienza di Espargaro e la velocità di Iannone, pilota in cerca di riscatto. Bagnaia e anche Miller (Pramac) e la sua Ducati? Beh, il feeling è già buono. Sì, tutto può davvero succedere. E allora semaforo verde e gas al massimo, inizia un Mondiale bellissimo. Sicuramente il più incerto degli ultimi 10 anni. Divertiamoci.