Giovedì 18 Aprile 2024

MotoGp Austria 2020, le pagelle di Riccardo Galli

E’ stato il Gp della paura. E del dramma sfiorato. Erroraccio da condannare per Zarco, perfette le Ducati con Miller e soprattutto Dovizioso. Dopo la tempesta dell’addio a Borgo Panigale, Dovi vince e se la gode

Andrea Dovizioso (Ansa)

Andrea Dovizioso (Ansa)

Spielberg (Austria), 16 agosto 2020 - Super Andrea Dovizioso in Austria. Il forlivese conquista un successo meritatissimo in una pista che conosce bene e dove ha trionfato anche lo scorso anno. Quinto successo Ducati in cinque anni. Un fine settimana con la ciliegina sulla torta per Dovi che, dopo aver annunciato l'addio alla Ducati per la prossima stagione, piazza la sua Desmosedici davanti alla Suzuki di Mir e all'altra motorizzata Ducati del team Pramac di Miller. Rossi chiude 5°, dopo aver sudato freddo in seguito all'incidente fra Zarco e Morbidelli. La moto dell'italiano per poco non colpiva il dottore.

Andrea Dovizioso, 10

Libero dallo stress per il rinnovo e con la prospettiva di potersi giocare al massimo tutto il Mondiale, sfrutta al meglio la Desmo sulla pista austriaca. Gara da manuale. Insomma, diciamo pure una prima vendetta consegnata a Ducati che non ha fatto niente per dargli un nuovo futuro in rosso.

Joan Mir, 8,5

La stoffa c’è, la moto giusta anche. Il suo processo di crescita, insieme a quello di Suzuki continua bene. Sta attaccato alle Ducati in una gara dove Honda e Yamaha latitano. Lotta a denti stretti e si prende un super-podio.

Jack Miller, 6,5

E’ un leone. Magari ancora lontano dalla perfezione, ma c’è. E sta lassù il più possibile. L’obiettivo? Arrivare con Pramac a lottare con i più veloci per poi esserlo lui il prossimo anno sulla Ducati ufficiale. Sbaglia alla fine e perde la piazza d’onore. Che rabbia.

Valentino Rossi 6,5

Il voto va oltre il risultato. Già perché, la giornata di Vale è segnata da quella moto che gli passa come un proiettile davanti gli occhi. Chiunque, una volta vissuto un episodio del genere, si sarebbe fatto il segno della croce e sarebbe tornato a casa. Lui invece ha ripreso la bagarre. Onore.

Alex Rins, 6

Bravissimo nel sorpasso su Pol Espargaro. Che poi, vista con gli occhi delle case madri significa che Suzuki è obiettivamente più veloce e più affidabile su Ktm. Poi si butta via al momento di attaccare Dovi leader della gara. Gli manca la freddezza giusta.

Pol Espargaro, 5

Guida (bene) il primo spezzone della gara, quello ante-incidentaccio. Poi torna in pista deconcentrato, perde posizioni, sbaglia e alla fine colpisce Olivera e finisce fuori. Peccato.

Fabio Quartararo, 4,5

Che succede? Come era stato a Brno sparisce. Rimane lontano dalla testa della gara, soffre e non recupera. Da re del Mondiale rischia di tornare a fare la comparsa. Di qualità, certo, ma sempre e solo la comparsa. Non è questo El Diablo che ci aveva stregato.

Maverick Vinales, 4

La pole di sabato si è sgretolata in una gara assurda. Anonima e sfortunata. Situazione incredibile quella del pilota spagnolo, consapevole di avere a disposizione una Yamaha da Mondiale, ma che una volta per una ragione, la volta dopo per un’altra lo lascia a piedi.

Johann Zarco, 1

Sbaglia traiettoria e molto probabilmente a dosare l’energia del motore della sua Ducati. E rischia di provocare una tragedia. Assurdo l’episodio che ha mandato all’inferno Morbidelli e ha fatto rischiare la vita a Rossi. Calma, ragazzo, altrimenti alla fine combini il guaio grosso.