Valentino Rossi in crisi (Lapresse)
Assen, 29 giugno 2019 - Comandano le Yamaha in Olanda. E comandano alla grande, vista la pole da applausi di Quartararo e il tempone da protagonista di Vinales. Comandano le Yamaha, dicevamo, ma Rossi non c’è. Sparito, affossato in una ingombrante e pessima posizione numero 14 e con un passo gara (appena intuito nelle qualifiche) che non convince nessuno.
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Così, la questione, per Vale, comincia a farsi preoccupante. Già perchè, passano i Gp, volano le gare, ma la crisi del numero 46 non riesce a dare segni di controtendenza. E tutto questo, sia chiaro, si fa ancora più preoccupante in un fine settimana dove la Yamaha, appunto con Quartararo e Vinales, rischia di fare un en plein d’altri tempi. Rossi non c’è e difficilmente potrà esserci in gara, ma anche più avanti. Insomma, la stagione, quella di Valentino, se non ci saranno miracoli rischia di indirizzarsi già in un vicolo cieco.
Il resto? La prima fila si chiude con un altro protagonista che a marzo, di certo, non era nella lista dei top driver, Rins. Ma la Suzuki continua a girare a mille e sopratutto nel verso giusto. Sì, anche alla faccia di Marquez (prima volta in seconda fila in questa stagione) e delle Ducati, con Dovizioso troppo in ombra per una gara che rischia di avere uno score determinante nella caccia al titolo.
L’unico applauso italiano lo merita Petrucci, con la Desmo identica a Dovi. Ma fa uno strano effetto consegnare a Petrux la palma di migliore italiano e ritrovarlo però ad aprire la terza fila (settimo tempo). Un tempo di poco migliore di Nakagami che di ambizioni, rispetto a Petrucci ne ha molte ma molte di meno.
Iannone (Aprilia)? E’ tornato laggiù in ultima fila dopo un venerdì eccentrico ma senza un seguito. Peccato. Ma noi continuiamo ad aspettarlo.