Luca parte dalla prima fila "Volevo correre con lui"

Il fratello di Vale: "Lo ammetto, era un grande sogno: ma è stato giusto così". E oggi nel giorno della grande festa scatterà dalla terza posizione in griglia

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di Riccardo Galli

"Ciao, fratello...". Ok, certo, per lui ritrovare e ritrovarsi con Rossi non sarà un problema. Magari a casa, sicuramente al Ranch. Anche per questo, sicuramente, l’addio alle corse (quelle sulle due ruote) di Vale, appare meno traumatico dal punto di vista di Luca Marini. Che oggi, proprio nel giorno della festa di Vale, scatterà dalla prima fila: non male per una grande giornata di famiglia. "Anche io sono stato sorpreso dalla sue scelta. Da quell’annuncio arrivato ’a freddo’ a Zeltweg, in Austria".

Marini, l’uscita di scena di suo fratello Valentino chiude una pagina enorme della storia del motociclismo...

"Non solo. Io dico che alla fine di questo Mondiale ci lascia la più grande icona di questo sport".

Magari lei potrebbe essere più fortunato di altri e trovarsi accanto Rossi in qualche ruolo, non crede?

"Questo proprio non lo so, ma spero davvero che tornerà in qualche Gp per seguire me, per seguire noi, i ragazzi della sua Academy".

Da fratello più che da pilota: le dispiace che sfumi definitivamente la possibilità di correre insieme?

"Non posso negare che sarebbe stato affascinante correre l’uno accanto all’altro. Sarebbe stata una bella fiaba, molto romantica. Io sono nato che lui era già qui che vinceva, quindi essere compagni di squadra sarebbe stato il massimo...".

Come s’immagina il primo Gp del 2022 senza Rossi?

"Sarà molto strano vedere la MotoGp con Rossi non in griglia. Bisognerà vedere anche come reagirà il pubblico. Spero davvero che tutti continuino a seguirci".

Se ripensa a uno dei tanti allenamenti con lui al Ranch che cosa le viene in mente?

"Che con Vale ci si allena divertendosi, si prova a fare le differenza, ma alla fine... oh, vince sempre lui, anche lì".

Il vostro rapporto fra fratelli?

"Ora che sono più adulto è arrivata una maggiore intimità e siamo più legati. Quando avevo dieci anni e lui 28 tutto era più complicato. Mia mamma dice che Vale è il mio maestro, secondo me, invece, è soprattutto mio fratello".

L’esperienza nel team Sky marchiato proprio dalla Vr46 di suo fratello Rossi, è un peso psicologico in più?

"Essere il fratello del mito all’inizio, forse, non è stato facile. Ora invece ne sono fiero. Assolutamente. Vale è un numero uno ma è anche una grandissima persona".

Il segreto più importante che ha rubato a suo fratello?

"Da lui c’è sempre stato e ci sarà da imparare. E’ il numero uno e dai numeri uno devi sempre e comunque rubare tutto".