Martedì 23 Aprile 2024

Motogp, Dovizioso a rischio beffa in Qatar. A che ora sapremo la verità

Il caso del ’deviatore’ sulla Ducati contestato da quattro team. Dall’Igna: "Siamo fiduciosi"

Andrea Dovizioso, il 'deviatore' Ducati in discussione (Ansa)

Andrea Dovizioso, il 'deviatore' Ducati in discussione (Ansa)

Roma, 21 marzo 2019 - Appuntamento  a Mies, due passi da Ginevra, in Svizzera, nella sede della Fim (la Federazione internazionale di Motociclismo). E tutti nel salone della Corte d’Appello Federale, dalle 11 in poi. Ci potrebbero volere due ore, ma forse anche molto di più. Ovvero fino a quando la commissione giudicante (tre giudici) non avrà emesso una sentenza e fatto sapere a tutti chi fra Ducati (sul banco degli accusati) e il pool di team avversari (gli accusatori), ovvero Aprilia, Honda, Suzuki e Ktm, ha ragione sulla vicenda dei ‘deviatori’. Che poi sono quell’appendice sotto la carena della moto usata da Dovizioso, Petrucci e Miller, in Qatar. Appendice della discordia e che, dopo il ricorso presentato dal gruppo di team al tribunale della Fim, ha di fatto messo in congelatore il successo di Dovizioso a Losail. Vittoria congelata fino a domani, quando appunto la Corte d’Appello svizzera si riunirà per deliberare e decidere. Ci sono precedenti in cui i giudici hanno emesso la sentenza anche dopo un giorno, ma non dovrebbe essere questo il caso.

Occhio comunque alle sorprese. Primo, perché ai giudici federali potrebbe non bastare una sola giornata per arrivare a sentenza; secondo, perché se una delle parti fosse ancora scontenta del risultato legale, potrebbe appellarsi a sua volta al Tas (come accadde con Rossi, nel 2015, quando provò a difendersi dalla penalizzazione di Sepang dopo il calcio in gara a Marquez) per andare a sentenza definitiva prima del Gp d’Argentina (il 31 marzo).

I protagonisti, ovvero i convocati nell’aula della Fim? La Ducati ha affidato la difesa a Gigi Dall’Igna, mentre Rivola rappresenterà l’Aprilia, Puig la Honda, Brivio la Suzuki e Kerschhaggl la Ktm.

L’accusa sostiene che Ducati è andata contro la parte di regolamento dove si vieta "ogni elemento che sporga dalla carena che è in grado di generare effetto aerodinamico". Il team di Borgo Panigale si difende specificando che il ‘devitatore’ non crea nessun vantaggio grazie a una maggiore aerodinamica. Dovizioso, insomma, rischia di subire una penalità e vedersi togliere il successo in Qatar. "Noi siamo tranquilli – ha detto Dall’Igna – e in appello ci daranno ragione".

"Vogliamo regole chiare e rispettate – ha replicato la controparte – e non puntiamo a cancellare il successo di Dovi".