Cadalora: "Un altro Valentino non ci sarà mai"

Il tre volte campione del mondo tra 125 e 250 è stato anche coach del campione di Tavullia: "È il Muhammad Alì del motociclismo"

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Leo Turrini

"Valentino è stato il Muhammad Ali del motociclismo. Grazie a lui parlavano di due ruote anche le nonne! Qui sta la sua grandezza. Meglio, la sua unicità".

Luca Cadalora, emiliano di Modena, è stato campione del mondo in classe 125 e 250. In 500, l’attuale MotoGp, fu sconfitto soltanto dal leggendario Mick Doohan.

"Poi nel 2016, quando mi ero ritirato da un pezzo, Rossi mi venne a cercare – racconta Cadalora – Mi disse che aveva bisogno di un personal coach, roba da matti…".

Che esperienza è stata?

"Bellissima. Siamo stati insieme tre anni, fino a tutto il 2018. Ho scoperto un Campionissimo con l’umiltà di un debuttante".

In che senso?

"Valentino non ha mai perso la voglia di imparare. Aveva già vinto tutto, ma ad ogni gara azzerava il curriculum. Era come ricominciare da capo".

Non ha aspettato troppo a ritirarsi, visti i risultati recenti?

"Eh, voi da fuori siete sempre molto bravi a criticare…"

Non è una critica, semmai una semplice osservazione.

"Mettiamola così: io ci sono passato. Sei un pilota, correre in moto è la tua vita, magari hai anche vinto tanto. Nel caso di Valentino, addirittura tantissimo. È chiaro che ti pesa dover cambiare vita e allora cerchi di spostare più in là il momento dell’addio. Solo che…"

Solo che?

"Beh, quando smetti davvero stai male! Io so già come si sentirà Rossi dopo l’ultimo traguardo. Non sarà bello. Non lo è stato per nessuno di noi".

È la vita che va.

"Esatto, ma tu vorresti fermare il tempo, lo hai fatto sempre sfidando il cronometro in gara. Ma non si può, purtroppo".

Chi potrebbe essere il nuovo Valentino?

"Nessuno, proprio per il paragone che ho fatto all’inizio con Ali. Rossi non è clonabile, non è replicabile. Non dico per il suo talento in sella, che è enorme. Dico per il carisma, per la capacità di essere personaggio oltre la bandiera a scacchi. Rossi è stato un comunicatore straordinario e ha usato la notorietà per fare del bene all’ intero motomondiale".

Zero eredi, allora.

"Forse solo il povero Simoncelli avrebbe potuto suscitare le stesse emozioni tra la gente comune. Purtroppo il destino ha deciso diversamente".

Chi sarà il prossimo italiano iridato in MotoGP?

"Punto su Bagnaia. Le capacità ci sono ed è molto bello il suo legame con la leggenda Ducati. È una storia suggestiva, spero proprio abbia il lieto fine".