Giovedì 18 Aprile 2024

Acosta predestinato, a 17 anni è da mondiale

Classe 2004, è il nuovo talento sulla scia di Vale e Marquez: è la new entry di Misano, la KTM punta su di lui anche per la MotoGp

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di Filippo Monetti

Pedro Acosta è il futuro delle due ruote. Determinato, coraggioso, calcolatore, intelligente e talento da vendere, il 17enne ha colto tutti di sorpresa in questa sua prima stagione nel Motomondiale, dominando la classifica di Moto3 con prestazioni al limite dell’imbarazzo per i colleghi. In una categoria dove il caos e la frenesia regnano sovrane dallo start al traguardo, la freddezza e la tranquillità con le quali lo spagnolo controlla le gare sono eccezionali. Capacità che non hanno lasciato indifferente il paddock, con la KTM che lo ha blindato fino al 2024 quando debutterà in MotoGP con la casa austriaca dopo due anni di Moto2 coi colori del team di Aki Ajo.

Classe 2004, Acosta nasce a Mazarrón e dall’età di cinque anni ha una moto come migliore amica. A 14 debutta nel mondiale CEV Junior Moto3 e a 15 combina questo impegno con la RedBull Rookies Cup: fin da subito è uno dei protagonisti delle due competizioni. Nel 2020 si aggiudica il titolo nella Rookies Cup da dominatore, mentre nel mondiale junior è solo terzo nonostante 3 succesi e 5 podi, battuto dai connazionali Izan Guevara e Xavi Artigas.

Acosta però si differenzia dai rivali ispanici per un’inarrestabile crescita esponenziale. Pedro non ha subito il passaggio al Motomondiale, complice anche l’altissimo livello del team di Aki Ajo e fin dalla prima gara si è presentato come l’uomo, o meglio il ragazzino, da battere. Il debutto in Qatar è un fantastico secondo posto, ma il vero capolavoro lo compie nel secondo gp, sempre a Doha: la prima vittoria in Moto3 arriva in maniera sensazionale. Una rimonta da cineteca! Acosta, partito dai box per comportamento scorretto nelle libere, sorpassa tutto il gruppo girando un secondo al giro più veloce di tutti e non si fa beffare nella volata finale. A 16 anni e 314 giorni diventa il secondo pilota più giovane a vincere una gara nel Motomondiale (meglio di lui solo Lorenzo), ma anche il più rapido a salire sul gradino più alto del podio, con solo due gare all’attivo. Rossi, che deteneva il record, ce ne ha messe ben 11. Un successo che lo iscrive all’albo dei predestinati, sulle orme proprio di Vale, Marquez e Lorenzo.

Nelle ultime gare però Pedro ha mostrato qualche crepa nella sua armatura di predestinato: la prestazione incolore di Silverstone e la caduta ad Aragon sono campanelli di allarme, che per sua fortuna non ha pagato in maniera eccessiva nel Mondiale. Con 46 punti di vantaggio, lo spagnolo non ha fretta di vincere, ma cercherà sicuramente il riscatto a Misano. Da 4 gare senza podio, non è mai stato così lontano dai primi 3 posti in tutta la stagione. Il circuito romagnolo è nuovo per Pedro, così come lo era Silverstone, ma a differenza della pista britannica è più semplice da conoscere ed interpretare. Domenica il predestinato da Mazarrón sarà tra gli osservati speciali in pista, dove andrà a caccia di una vittoria per provare l’allungo decisivo sul campionato e diventare campione del mondo a 17 anni.