Mercoledì 24 Aprile 2024

’Morbido’, primo podio che vale oro

Senza Marquez succede di tutto: sorpresa Binder, disfatta Ducati. Quartararo anonimo. Bene Vale, quinto.

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di Marco Galvani

Senza Marquez tutto può succedere. Pure che in una domenica d’agosto di una stagione così matta e così corta, i riflettori se li prenda un rookie dopo soli tre Gp. Come non succedeva dal 2013 proprio con Marquez. Brad Binder, il primo sudafricano a prendere la (prima) vittoria in MotoGp e a regalare il sigillo numero uno nel Motomondiale anche alla KTM. Non ce n’è per nessuno a Brno. Impossibile per Franco Morbidelli riuscire a impensierire Binder. Meglio "accontentarsi" di un 2° posto che vale il terzo in classifica con la Yamaha Petronas.

Alle sue spalle, il poleman Johann Zarco che riesce a resistere all’arrivo di Alex Rins e Valentino Rossi e a salvare l’onore Ducati. Ma la cartolina dalla Repubblica Ceca è quella dei sorrisi di Franco e Brad. Quella dell’allievo di Valentino Rossi e della recluta sudafricana.

"E’ una sensazione bellissima, mi godo il momento – la felicità del ‘Morbido’ -. E’ stata una bella gara, sono partito bene, ho fatto quello che avevo previsto, ovvero prendere un buon ritmo senza stressare le gomme". Con Binder c’è stata poca storia: "Ho visto che si avvicinava, ma ho preferito non esagerare, non fare sciocchezze, ho cercato di arrivare a fine gara per conquistare il mio primo podio". Franco conferma di avere talento e testa. Il cuore e il coraggio vanno dosati come l’acceleratore.

"Adesso andiamo in Austria con grande gioia e grande forza", la prospettiva di Morbidelli. Ci ha anche pensato alla vittoria, "vedevo che stavo andando via, ma davanti al ritorno forte di Brad non ho potuto fare niente". Confermando che il successo di Binder è strameritato: "Non ho parole dopo questa vittoria, è un giorno che sognavo da quando ero bambino, vorrei che ci fossero qui i miei genitori che mi hanno sempre sostenuto – le parole di Brad dal settimo cielo -. Ringrazio il mio team che mi ha consegnato una moto perfetta, ha fatto un lavoro perfetto, spero che sia la prima di tante vittorie". Chissà... Intanto il prossimo weekend si va al Red Bull Ring, pista di casa. Potrebbe essere ancora suo terreno di caccia. Anche se la concorrenza promette di arrivare col coltello tra i denti. A cominciare dal leader del Mondiale, Fabio Quartararo, soltanto 7° e mai pericoloso in tutto il fine settimana.

Chiamato al riscatto pure l’ufficiale Yamaha Maverick Viñales, protagonista di una gara imbarazzante: partito quinto, a metà gara è andato in crisi, fino a tagliare il traguardo soltanto 14°. Deludente quanto le Ducati ufficiali, "umiliate" anche dalle moto clienti: a parte Zarco, Jack Miller ha chiuso 9°, mentre Andrea Dovizioso, dopo la pessima qualifica che lo ha costretto a partire 18°, è riuscito a risalire soltanto 11° alla bandiera a scacchi. Peggio ha fatto Danilo Petrucci, 12° nonostante partisse 8°.

Mezzo sorriso per il secondo miglior italiano in pista, ovvero Valentino Rossi, da 10° a 5°.