Martedì 23 Aprile 2024

Morbidelli, questa è una vittoria che Vale

Trionfa con lo stile di Rossi ed ora è in corsa per il titolo mondiale: "E’ stata la gara più bella della mia vita. Mi sono ispirato a Senna"

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di Riccardo Galli

Il ‘Morbido’ ha aperto il gas. Al massimo. Subito. Ha fatto… spostare Rins, ha chiuso la rincorsa di Vinales, poi ha tenuto dietro – con cattiveria – Quartararo. E giù a tutta, dietro all’unico uomo in fuga, Nakagami che una manciata di curve dopo però non c’è più. Gomme troppo fredde, Honda fuori controllo e addio Aragon per il giapponese, la sentenza che ha colpito e affondato il pilota allevato da Ceccehinello.

Così la scena è finita tutta sulla carena di Franco Morbidelli capace e bravissimo a inventarsi una gara che ha fatto salire in piedi sul divano (di casa) anche Valentino Rossi. Già, perché il ‘Morbido’ che poi è il primo allievo di Vale, il figlio (o forse è più corretto definirlo fratello) prediletto del numero 46, ieri si è inventato una gara degna del Rossi dei giorni migliori.

Botta secca agli avversari dopo il semaforo verde, fuga immediata per scoraggiare e allontanare reazioni di chi stava all’inseguimento, calcoli scientifici e soprattutto azzeccati nel gioco del consumo delle gomme su un tracciato che come è stato per Vinales e Quartararo, ha girato contro le prestazioni della Yamaha. Non la sua però, visto che Morbidelli non solo ha messo la firma su un Gp da favola, ma lo ha fatto lasciando i due gradini meno pregiati del podio ai ragazzini terribili della Suzuki che stanno lavorando bene per portarsi a casa il Mondiale 2020. Mir, dunque, è ufficialmente il candidato più concreto al successo finale. Il testa a testa con Quartararo, proprio come la settimana scorsa al termine di gara-1 sulla stessa pista spagnola, ha confermato che il francese e la sua Yamaha Petronas hanno qualche limite (importante) nel passo gara, mentre la Suzuki, meno dirompente in qualifica e nel giro secco sta arrivando a livelli assolutamente alti nella gestione del Gp.

E che Mir (ma ha detto lo stesso Quartararo) si senta a un passo o poco più dal titolo, lo dimostra la battuta con cui ha chiuso l’appuntamento di Aragon e si è proiettato verso Valencia, dopove la MotoGp presenterà la prossima doppietta di gare, prima del finale in Portogallo. "Il Covid fa paura – sono parole di Mir –. Io andrò a casa e non uscirò fino al giorno in cui partirò per Valencia...". Niente contatti, niente rischi e solo tanta voglia di tornare in pista e puntare dritto sul Mondiale.

Certo, parlando di classifica mondiale, il discorso torna di forza su Morbidelli e sulla sua vittoria alla Rossi. Il concetto è semplice e non farà sicuramente felice il mondo Ducati: la vittoria di Aragon-2 segna il sorpasso del ‘Morbido’ a Dovizioso nella graduatoria 2020. La nuova classifica dice che Morbidelli va ad assestarsi al quarto posto, a 25 punti di distacco dalla vetta di Mir. Dovi, al termine di un week end da brividi, resta al quinto posto. Ok, i numeri, a tre gare dalla fine del Mondiale dicono che tutto può davvero e ancora succedere, ma il miracolo di vedere una Desmo rimettersi alle spalle Suzuki e Yamaha, sembra sinceramente un qualcosa di assolutamente distante dalla realtà.

"E’ stata la gara più bella della mia vita, è questa l’analisi che faccio più volentieri del mio Gp, ho corso alla brasiliana, mi sono ispirato al mio idolo, Senna...", se la gode il pilota Yamaha. "Ho spinto forte fin dall’inizio e fino alla conclusione… E’ stato bellissimo. Tutto semplicemente bellissimo. Ho lavorato molto bene, spingendo sempre più forte, giro dopo giro. E in ogni caso, successi come questi li fai solo grazie al gran lavoro di tutto il team, di tutta la squadra".

Dalla gioia di Morbidelli alla delusione di Dovizioso. La Ducati migliore, ieri, è stata addirittura quella di Zarco (quinto, ma buon protagonista nella prima parte della gara). Poi il buio, fino appunto a quel 13’ posto di Dovi che assomiglia molto alla parola ’fine’ scritta sulla rincorsa mondiale. "Purtroppo – ha raccontato la sua domenica più brutta – ho chiuso con un brutto risultato. Ha senso parlare solo di velocità, cosa che non ho. Non è una questione di motivazione: è brutto correre così, quando non ti puoi giocare certe posizioni. Questo mi scoccia parecchio".