Martedì 23 Aprile 2024

Morata e Lautaro mettono la firma sul derby

I due attaccanti domenica si giocano anche una buona fetta di rinnovo: Alvaro rinato con Vlahovic, Martinez rilanciato dalla Salernitana

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di Paolo Franci

Il calcio è un luogo strano. E, per Alvaro Morata, c’è un ’avanti’ e un ’dopo’. Avanti Vlahovic e dopo Vlahovic. Sì perchè fino all’arrivo dell’ex Fiorentina, con il quale si trova alla perfezione, Alvaro sembrava aver fallito la mission: convincere la Juve che il centravanti del futuro avrebbe potuto essere lui. Pochi gol, anche se l’impegno non è mai mancato e dito puntato della critica. In fondo, niente di diverso rispetto alle ultime stagioni. Perchè lui, non è mai stato uno spaccaporte. Anzi: solo una volta è andato oltre le 12 reti stagionali, con il Real segnandone 15. E comunque questo suo essere in bilico è una costante. Perchè dopo la Juve è arrivato il Real che lo ha tenuto una sola stagione. Non ha convinto al Chelsea e tantomeno all’Atletico dove il feeling con il Cholo Simeone è quello che è. E infatti, pare che l’Atletico stia seriamente pensando di mollarlo, arrivando a concedere uno sconto considerevole alla Juventus che, per riscattarlo dovrebbe sborsare 40 milioni per riscattarlo. Il punto è che Morata va in scadenza nel 2023 e di sicuro non rinnoverà con i madrileni. Dunque, in Spagna alcuni quotidiani riportano come l’affare potrebbe chiudersi attorno ai 25 milioni, cioè quello che la Juve vorrebbe spendere per trattenere Alvaro. Una cifra che convince anche gli informatissimi bookmkaer, come nel caso di Goldbet, che conferma lo spagnolo alla Juve a 1,70. Una quota molto bassa.

Sì ma cosa ha trasformato Alvaro da lusso sacrificabile a imprescindibile? Si diceva di Vlahovic. Da quando è arrivato, Alvaro è titolare come non lo è mai stato. Perchè? Semplice: Allegri lo ha reinventato alla Marione Mandzukic, piazzandolo sulla fascia al lato di Dusan e dall’altra parte un equilibratore tipo Cuadrado. E Alvaro è decollato. Segna, corre, aiuta la squadra, recupera palloni e apre spazi per Vlahovic. Perfetto tatticamente. E a mille: ha segnato una doppietta in Nazionale con l’Islanda in amichevole. Sì, il calcio è un luogo strano, nel quale, improvvisamente, un Paulo (Dybala) non serve più e un Alvaro diventa Mario e adesso sotto con l’Inter, la partita della verità.