Giovedì 18 Aprile 2024

Leo Messi campione del mondo: era scritto nelle stelle

La Pulce all’ultimo tentativo trascina l’Argentina al titolo iridato nella Partita del Secolo. Un grande Mbappé (tripletta) non basta alla Francia

Doha (Qatar), 19 dicembre 2022 - Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Ma perché è finita, perché Argentina e Francia non hanno continuato a giocare? Ad ogni frammento della Partita del Secolo, cresceva in ognuno di noi il rimpianto. Perché ci stavamo rendendo conto che uno spettacolo del genere sarebbe rimasto per sempre nella nostra memoria, nel nostro cuore, nella nostra anima.

Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Leo Messi è finalmente campione del mondo, il Destino ha saldato il suo debito ed è emotivamente, poeticamente giusto così, ci mancherebbe. Ma lasciatemi aggiungere che anche Mbappé, il Messi del futuro che verrà, anzi che è già qui, avrebbe meritato di alzarla, la Coppa. Ha segnato tre gol (più quello ancora su rigore nella sfida dal dischetto) in una finale. Eppure ha perso, con tutta la Francia. Facciamo che adesso il Dio del football qualcosa deve a lui.

Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Un argentino molto noto in Italia, Julio Velasco, era solito affermare che il cervello umano è il più grande mistero dell’universo. Aggiungeteci il calcio, che è un gioco diabolicamente psicologico, e capirete quali follie possa generare uno scontro che vale il titolo iridato.

Mi spiego. Per settantacinque minuti, in campo c’era stata una squadra sola. L’Albiceleste. Tanto che affiorava addirittura il sospetto che i Galletti fossero condizionati pesantemente dalla epidemia influenzale che nei giorni scorsi aveva colpito lo spogliatoio di Deschamps. Il quale Deschamps, sotto di due gol e disperato, nemmeno aveva aspettato l’intervallo per togliere i milanisti Hernandez e Giroud. Al doppio vantaggio, l’Argentina era pervenuta grazie allo juventino Di Maria. Redivivo, risanato, impressionante: rigore guadagnato per sbloccare la partita e 2-0 firmato personalmente, a conclusione di una azione corale da manuale del calcio.

Ma ve l’ho detto, il football è matto e talvolta impazziscono pure gli allenatori. Scaloni, il ct dei Gauchos, è bravissimo. Ma ha rischiato di rovinarsi la reputazione togliendo proprio Di Maria. Forse non si fidava della tenuta fisica del Fideo, però l’assist non è sfuggito a Deschamps. Che ha scaraventato in campo attaccanti velocissimi. Un rigore (c’erano tutti quelli assegnati, fidatevi) ha rianimato la Francia. E Mbappé, come Enea con Anchise, si è caricato l’intero gruppo sulle spalle. Ha siglato il 2-2 con un colpo sbalorditivo.

E Messi, dove era finito Messi? Ah, Leo all’inferno di un Mondiale perso ai supplementari c’era già stato, nel 2014. Dunque ha tentato di vincerla da solo, con l’aiuto dell’interista Lautaro ha messo dentro il 3-2 e alzi la mano chi lì non ha sospirato: ok, è finita in gloria. Sì, ciao. La Francia moriva e risorgeva, in un delirio da convulsioni. 3-3 di Mbappé (chi, se no?) dal dischetto.

E qui, qui, dopo trentasei anni di menate sulla Mano de Dios, copyright Maradona, scomoderò il Piede di Dio. Ultimo istante del secondo supplementare, palla gol enorme per i Galletti, miracolo di Piedone, appunto, del portiere Martinez.

Mamma mia, mamma mia, mamma mia! Esiste, il Dio del pallone. Esiste e Leo Messi da anni anni anni è il suo profeta. C’era un debito da saldare. Dagli undici metri. La Partita del Secolo è finita, amico mio che leggi. Non la dimenticheremo mai, noi che amiamo il calcio, l’uomo e la follia che insieme sanno generare.