Lo steward in lacrime per il suo Marocco, il simbolo della favola che continua

La storia di un addetto alla sicurezza che piange dopo la vittoria della sua Nazionale: aveva seguito spalle al campo tutta la partita

Il Mondiale ci ha regalato finora un bellissimo intreccio di brividi ed emozioni pure. Pronostici ribaltati e conferme scoppiettanti. Tutti racchiusi in straordinarie storie di umanità dove campioni e gregari finiti sotto i riflettori vengono affiancati da eroi silenziosi. Sconosciuti. 

Lo steward in lacrime per il Marocco
Lo steward in lacrime per il Marocco

Il Marocco è la realtà più bella, una favola vissuta in interminabili secondi di felicità. Perché se è vero che nella clamorosa impresa contro la Spagna il protagonista assoluto che passerà alla storia è stato Yassine Bounou (per tutti "calcisticamente" Bono, come porta scritto sulla maglia) visto che è riuscito a neutralizzare tre rigori alle Furie Rosse, va detto pure che c'è un altro personaggio immortalato nel momento più bello (quello del successo della formazione nordafricana) e che forse è la fotografia più bella di tutto il Mondiale: parlaimo dello steward tifoso del Marocco, che durante la partita con la Spagna ha vissuto di spalle la gioia più bella perché in quel momento doveva concentrarsi solo su quanto accadeva sugli spalti. Ma trovandosi di fronte migliaia e migliaia di connazionali impazziti di gioia non deve essere stato molto difficile capire quel che stava accadendo sul rettangolo verde ai ragazzi del ct Walid Regragui

In tutta onestà va detto che il simpatico steward addetto alla sicurezza in qualche momento della partita ha ceduto alla tentazione di voltarsi per un attimo e provare a sbirciare, come svelato da alcuni video ben presto circolati sui "social" ma quando Hakimi ha realizzato con uno scavetto-beffa il rigore vincente anche lo steward ha scaricato ansia, emozioni e felicità del calcio di rigore in un seppur contenuto pianto di gioia. Non poteva esultare come avrebbe voluto perché durante il lavoro voleva essere più professionale possibile, ma quello scatto ha rivelato al mondo un'immagine indimenticabile. 

Tutto questo mentre in campo si danzava e si cantava e in tribuna stampa un giornalista, dopo l'ultimo rigore, quello della vittoria, ha iniziato ad urlare e a scatenare tutta la sua gioia finché qualcuno lo ha invitato a sedersi temendo che il cronista-ultras potesse avere un malore.

Più tardi, durante la conferenza stampa in cui erano presenti il ct Regragui e il portiere Bono, la scena si è quasi ripetuta con un altro giornalista che invece di porre una domanda ha provato a condividere con il ct e il giocatore l'immensa gioia: "Sono un giornalista marocchino - ha detto con gli occhi lucidi -, ma desidero parlare in inglese, perché così tutti i giornalisti presenti in sala possano capire quello che voglio dire. Yassine e Walid, oggi voi avete scritto la storia. Non ho nessuna domanda, voglio solo ringraziarvi, perché è qualcosa che non è mai stato fatto nel calcio marocchino. Avete conquistato la fiducia di tutta una generazione di marocchini, ci sono 40 milioni di marocchini felici oggi. Grazie coach Walid, grazie Yassine Bounou per tutto quello che avete fatto. Oggi avete scritto la storia del Marocco e mentre parlo ho le lacrime agli occhi. Grazie innanzitutto perché sono marocchino". Applausi. E lacrime. La favola continua.