Iran-Usa: minacce alle famiglie dei calciatori iraniani. Teheran invia agenti in borghese

I giocatori iraniani canteranno l'inno e non aderiranno ad alcuna forma di protesta politica oggi contro gli Stati Uniti: il regime ha minacciato di arrestare e torturare le loro famiglie. Allo stadio migliaia di finti tifosi inviati da Teheran

Doha, 29 novembre 2022 - I calciatori dell'Iran canteranno l'inno e si comporteranno in maniera 'corretta' prima della sfida con gli Stati Uniti di oggi: il regime degli Ayatollah non vuole correre rischi e ha minacciato le famiglie degli atleti di arresti e torture per evitare sorprese davanti alle telecamere, lo ha rivelato la Cnn citando una fonte della sicurezza dei giochi in Qatar.

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I calciatori dell'Iran cantano l'inno prima della sfida col Galles (Ansa)
I calciatori dell'Iran cantano l'inno prima della sfida col Galles (Ansa)

Infatti l'undici iraniano nella prima partita contro l'Inghilterra, il 21 novembre, si rifiutò di cantare l'inno nazionale, ricevendo una pioggia di critiche in patria da parte del regime. Nella seconda, vinta contro il Galles, invece i giocatori intonarono l'inno, anche perché allo stadio il regime aveva inviato "centinaia di finti supporter per creare un falso senso di sostegno tra i tifosi", ha spiegato la fonte.

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E ora, secondo la fonte, i calciatori sarebbero stati convocati da membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane (IRGC) e minacciati: se non canteranno l'inno, o metteranno in scena qualsiasi protesta politica contro il regime di Teheran, le loro famiglie saranno torturate. 

"Per la prossima partita contro gli Stati Uniti, il regime ha in programma di aumentare significativamente il numero di attori a migliaia", ha aggiunto la fonte della sicurezza. Inoltre il regime iraniano avrebbe inviato decine di ufficiali delle Guardie rivoluzionarie iraniane a monitorare i giocatori, a cui è stato vietato anche di socializzare con persone al di fuori della squadra o incontrare stranieri.

Carlos Queiroz, l'allenatore portoghese della nazionale iraniana, incredulo della sitiuazione avrebbe infatti incontrato separatamente i funzionari iraniani per chiedere spiegazioni sulle minacce e invitarli alla calma.

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