Qatar 2022, Infantino al G20: "Cessate il fuoco in Ucraina durante i Mondiali"

Il presidente della Fifa a Bali si rivolge ai potenti del mondo e chiede una tregua di un mese: "Il calcio può aiutare a porre fine a tutti i conflitti"

Il Qatar sotto accusa per la violazione dei diritti, la guerra tra Russia e Ucraina, ma "il calcio non può risolvere i problemi del mondo". A pochi giorni dal via dei Mondiali, una delle edizioni più contestate della storia, il presidente della Fifa, Gianni Infantino, al G20 di Bali ha invocato una "tregua", un cessate il fuoco in Ucraina almeno nel mese in cui si gioca il torneo iridato.

"Non siamo così ingenui da credere che il calcio possa risolvere i problemi del mondo - afferma Infantino - Sappiamo che il nostro obiettivo principale come organizzazione sportiva è, e deve essere, lo sport. Il fatto che il calcio unisca il mondo può essere l'innesco di un gesto positivo".

Infantino chiede una 'tregua Mondiale' nella speranza che lo sport possa fare da paciere e porre fine al conflitto armato che va avanti da mesi tra Russia e Ucraina: "Il mio appello a tutti voi è di prendere in considerazione un cessate il fuoco temporaneo di un mese per tutta la durata della Coppa del Mondo", ha detto rivolgendosi ai leader del G20, in cui Vladimir Putin era il grande assente (per la Russia presente il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov). La tregua olimpica moderna, che riprende la tradizione greca risalente al nono secolo avanti Cristo tra le città Stato greche, è stata introdotta per la prima volta in occasione dei Giochi invernali di Lillehammer del 1993.

In assenza di una tregua, il presidente della Fifa, che era stato decorato dal capo del Cremlino dopo i Mondiali del 2018, ha parlato della possibilità di "corridoi umanitari dove tutto ciò potrebbe portare alla ripresa del dialogo". Infantino ha poi elogiato il ruolo unificante del calcio, ricordando che la Russia aveva organizzato la Coppa del Mondo 2018 e che l'Ucraina era candidata a ospitare la competizione nel 2030 con Spagna e Portogallo. "La Coppa del Mondo con una piattaforma unica, con un pubblico stimato di cinque miliardi di spettatori, offre l'opportunità di fare tutto il possibile per porre fine a tutti i conflitti".

In preparazione del torneo, che inizia domenica 20 novembre, il Qatar ha dovuto affrontare critiche dure sul trattamento riservato ai lavoratori migranti, alle donne e alla comunità LGBTQ+. Gli organizzatori hanno reagito insistendo sul fatto che "nessun Paese è perfetto", ma i problemi restano anche se come sottolineato da Infantino non li può risolvere il pallone.

Ai leader del G20 si è rivolto anche il presidente del Cio, Thomas Bach, ricordando che "l'obiettivo fondamentale dei Giochi Olimpici e Paralimpici è riunire il mondo intero in una competizione pacifica, senza alcuna discriminazione". Il numero uno dello sport mondiale ha ricordato che la guerra in Ucraina ha colpito il movimento olimpico: "Abbiamo condannato e sanzionato il governo russo in un modo senza precedenti per questa palese violazione della Carta Olimpica, stiamo sostenendo gli atleti e i membri della comunità olimpica ucraina ovunque con tutta la nostra solidarietà".