Favola Australia, ora riparte dal gol di Totti

I Socceroos battono una deludente Danimarca e vanno agli ottavi da cui furono eliminati nel 2006 dal celebre rigore al 95’

Mattia Todisco

La sorpresa arriva da lontano. Dall’Australia, al secondo pass mondiale per gli ottavi della sua storia, dopo quello del 2006. Un rigore di Totti al 95’ impedì agli aussies di andare ancora più avanti, coronando il sogno di un Paese che allora, a differenza di oggi, aveva talento ed esperienza alle spalle per sperare in una buona spedizione. Trovarono i futuri campioni del mondo, uscirono a testa altissima. Nulla di più. Quella di Qatar 2022 non è una squadra partita col favore dei pronostici. Non ha i Cahill, i Kewell, Viduka, gli "italiani" Bresciano, Kalac o Grella di sedici anni fa. Guidata dal "santone" Hiddink aveva lasciato indietro Croazia e Giappone, ha bissato stavolta con Danimarca (che delusione) e Tunisia, a cui non è bastata l’impresa di battere la Francia in versione sperimentale presentata da Deschamps, già proiettato agli ottavi. L’australiano Arnold, ct fatto in casa, una carriera in panchina finora ristretta ad Australia e Giappone, ha plasmato un gruppo compatto, a cui nessuno ha chiesto più di una bella figura. Dopo il 4-1 con la Francia della gara d’esordio, anche quella sembrava una piccola impresa. C’era da rimettere insieme i cocci di una fase difensiva che nelle due uscite successive è stata una delle basi del successo. D’altronde non sempre s’incontra Mbappé sulla propria strada. Con l’arma dell’entusiasmo e dell’organizzazione, sfoderando due risultati fotocopia sintomo di estrema concretezza (1-0) i gialloblu hanno messo in fila prima la Tunisia e poi la Danimarca. Si aspettava Eriksen, il redivivo, la favola dell’uomo che visse due volte ed anche nella seconda vita non si è voluto staccare dal pallone, né dal sogno di rigiocare con i biancorossi un altro grande evento dopo gli Europei abbandonati forzatamente anzitempo. È arrivato Leckie. Un altro che come il commissario tecnico arriva dal Paese natale (gioca a Melbourne, nella squadra della "galassia" City, ma ha alle spalle dieci anni di Bundesliga) e nel giorno in cui il tunisino Khazri si regala la possibilità di poter raccontare ai nipotini un gol decisivo alla Francia, cambia la storia per i posteri, rendendo la futura narrazione del collega tunisino un po’ più triste. Lo slalom in contropiede impreziosito dal diagonale mortifero condanna i danesi, ma anche la stessa Tunisia, a vedersi il resto della competizione da spettatori. A partire da sabato, quando al primo giorno della fase a eliminazione diretta l’Australia sarà ancora in Qatar a sperare in un sogno: andare oltre la propria generazione dorata, quella che si fermò soltanto al cospetto degli azzurri e che oggi sorride con la classe operaia.