CR7 commosso all’inno E gol in cinque mondiali

Altro record per Ronaldo che dal 2006 ha segnato in tutte le edizioni. Il Portogallo vince ma rischia nel finale: Williams spreca il pari clamorosamente

Mattia Todisco

Atteso, protagonista, primattore. Una stella, di quelle che servono a questo Mondiale per far parlare di calcio, dopo le tante polemiche sui diritti civili, sul Qatar, sulla Fifa. Al pallone che rotola serve un Cristiano Ronaldo, quello che ha le telecamere tutte per sé e di cui viene colta ogni minima espressione, a partire dalla commozione per il primo inno nazionale nella sua quinta rassegna iridata. Al Manchester United la sua stella ha perso luce fino a spegnersi del tutto al momento della rescissione consensuale con i Red Devils, normale conseguenza dopo l’intervista choc in cui si è detto tradito dal club. Nel Portogallo è tutta un’altra storia. Anche se le immagini dei giorni scorsi, riguardanti un paio di colloqui con Bruno Fernandes e Cancelo, hanno messo in dubbio i buoni rapporti con i connazionali in squadra, quando poi bisogna andare in campo CR7 torna il centro del mondo. Quello attorno al quale ruota l’azione offensiva, nonostante tra i lusitani abbondino calciatori di grido, da Bernardo Silva in giù, tanto da potersi permettere Leao in panchina. Di sorprese, però, il Mondiale ne ha già regalate (i ko di Argentina e Germania insegnano) e c’è mancato poco che se ne aggiungesse un’altra. Le doti da giocolieri, da passatori a volte fin troppo circensi, fanno da contraltare nel Portogallo a una fase difensiva più che traballante. Nel 3-2 col Ghana risultano decisivi un rigore, la scelta del ct (forse tardiva) di affidarsi proprio a Leao nel secondo tempo e un’occasione gettata alle ortiche nel finale di gara da Inaki Williams, dopo un clamoroso errore di Diogo Costa. Ronaldo il suo lo fa. Guadagna e realizza il rigore che apre la partita, è il suo ottavo gol in una fase finale di un Mondiale, unico giocatore a segnare almeno una rete in cinque diverse edizioni. Nel primo tempo il fischio del direttore di gara lo aveva fermato un attimo prima di gonfiare la rete, per una spinta più veniale che evidente. Un urlo di gioia solo ritardato e che al momento dell’esultanza è stato ripreso dai broadcaster internazionali proprio mentre Ronaldo passava davanti a una gigantografia di Messi. In attesa che il confronto possa spostarsi sul terreno di gioco, magari in finale. I riflettori del mondo si accenderebbero ancora di più.