Milano-Sanremo, duello tra big Pogacar e Van Aert per la leggenda

Parata di stelle nella corsa che partirà dal Vigorelli: ci provano anche Alaphilippe, Colbrelli, Stuyven e Ewan

di Angelo Costa

"Pronti per una grande Milano-Sanremo", dice Tadej Pogacar e ha tutta l’aria di essere una minaccia. Lo è davvero: quando sente odore di successo, il bimbo sloveno anziché nascondersi si annuncia. E’ un modo di essere che quest’anno gli ha sempre reso bene: all’Uae Tour dove ha aperto la stagione, poi alla Strade Bianche vinta con un’impresa, infine alla Tirreno-Adriatico dove ha fatto corsa a sè. Ci riprova oggi nella classica a lui meno adatta: semmai ne avesse bisogno, uno stimolo in più. "Sarebbe straordinario vincere anche questa. Non escludo nulla: potrei attaccare sul Poggio o sulla Cipressa come due anni fa, oppure tentare la mia volata in un arrivo veloce. Sto bene, non ho stress, ma solo una sana pressione", il messaggio di questo Merckx di 23 anni che sta sconvolgendo il ciclismo.

Pogacar certo, ma anche Van Aert. E’ l’altro inafferrabile di inizio stagione: ha vinto e fatto vincere. A Sanremo ha fatto centro due anni fa: altri tempi (si corse d’estate, causa Covid), altre strade (niente Turchino e metà Liguria). Ora che dopo due edizioni il percorso di 293 chilometri ritrova il tradizionale disegno, il belga non fa mistero di volersi ripetere: come il rivale sloveno, per passare dal dire al fare non ha bisogno del mare. Due uomini al comando del pronostico, il resto alla voce sfidanti. O meglio, superstiti: fra bronchiti e malanni vari, la lista degli assenti è più o meno quella che un paio di settimane fa elencava i favoriti. A guardare restano Alaphilippe e il sogno di veder sfrecciare un iridato in Riviera dopo quasi 40 anni, Colbrelli e la sua voglia di confermarsi dopo Roubaix, Stuyven e il numero uno che spetta all’ultimo vincitore, Ewan e il suo desiderio di far centro dopo due secondi posti, mentre del nostro ultimo eroe Nibali si sapeva da tempo. Restano il vecchio Sagan e gli azzurri Ganna e Viviani, tutti reduci da guai respiratori, più Nizzolo, che per rimanere in clima ha messo sul casco una canzone dell’ultimo Festival, il rientrante Van der Poel, guarito dal mal di schiena, e Pedersen, che avrebbe preferito non esserci.

Si parte alle 9,50 dal Vigorelli, un inedito, diretta integrale Rai ed Eurosport. La trama è nota, pianura e Turchino prima della costiera, Cipressa e Poggio a far da trampolini nel finale. Anche se con quei due fenomeni di Pogacar e Van Aert c’è pure il rischio che la Sanremo decolli prima.