Mercoledì 24 Aprile 2024

Milano-Sanremo 2019, Nibali: "Bis difficile ma ci riprovo"

L'ultimo vincitore: "Un anno fa successo leggendario e inaspettato dopo una giornata perfetta, quest'anno Valverde può sorprendere tutti"

Vincenzo Nibali (Ansa)

Vincenzo Nibali (Ansa)

Milano, 21 marzo 2019 - ‘Cosa cambierei della Milano-Sanremo? La partenza: la preferirei un po’ più tardi’. Parla il più recente vincitore della Classicissima, Vincenzo Nibali, l’uomo delle ultime volte: ultimo italiano a vincere una grande classica, ultimo a vincere un grande Giro, ultimo a vincere la Tirreno-Adriatico, eccetera eccetera. Purtroppo, è anche l’unico ad esserci riuscito nell’ultimo decennio: a parte la Vuelta di Aru, non si ricordano grandi imprese di altri azzurri. Avvicinandosi alla corsa dove un anno fa stupì tutti, perché da anni nessuno vinceva staccando gli altri sul Poggio né si pensava che potesse essere lui, Nibali si concede un breve amarcord (’Successo leggendario e inaspettato, è stata una giornata fantastica con una tattica perfetta’), prima di guardare a sabato: «Favorito o no, a livello psicologico cambia poco, arrivo con le stesse aspettative. Anche in passato ero partito da lontano, trovando il podio ma non la vittoria. Quest’anno ci sono altri favoriti con cinque stellette come Sagan, Alaphilippe, Viviani. Il copione è quello dello scorso anno. Per noi, in caso di volata tutti per Colbrelli e in caso di movimento prima io e Mohoric siamo i corridori che dovranno entrare in azione. Il bis? Vincere due volte in fila è molto difficile, Cipollini ci ha messo dodici anni per farcela una volta sola…».

Parla di Sanremo dopo aver illustrato un progetto charity dedicato a Michael Antonelli, il giovane ciclista della Mastromarco Nibali che sta affrontando un lungo cammino di recupero dopo un terribile incidente in gara. Parla della Sanremo con la consapevolezza di avere la stessa condizione che un anno fa non lo fece entrare nei pronostici, ma gli bastò per vincere. «E’ la prima classica e per molti è il mondiale di primavera. Ce l’hanno in tanti nel mirino: io la correrò esattamente come un anno fa. Scommettere su di me? Non consiglio mai a nessuno di giocare, nel 2018 avevo una sola opzione e al primo attacco di un avversario ne ho approfittato». Glissa su Sagan, che un anno fa non lo inseguì («La Milano Sanremo va rispettata, Peter aveva ancora una chance in volata ma non ci è arrivato»), aggiunge un nome suo all’elenco dei favoriti («Non si parla di Valverde, se viene a correrla è per fare bene»), né si preoccupa del meteo («Non mi condiziona, anche se col maltempo ho delle buone giornate»). E non rivela quale sia il sogno stagionale, perché ‘preferisco tenerlo per me’: prima viene questo sabato che un anno fa fu italiano grazie a lui e gli valse un enorme affetto nazionale. «Sì, forse perchè la Sanremo mancava da tanto agli italiani e forse perché  in tutti questi anni ho saputo regalare emozioni ai tifosi che aspettano sempre qualcosa da me. Anche al Giro ho sentito quest’ affetto, sia nella vittoria che nella sconfitta».