"Milano Jumping , successo da valorizzare"

Parla l’ad di Snaitech Fabio Schiavolin: "Il risultato di quest’anno ci entusiasma, ora passiamo al 4 stelle e ci candidiamo all’Europeo 2023"

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di Umberto Martuscelli

Su Milano San Siro Jumping Cup 2021 il sipario è calato la sera di domenica 11 luglio: ma l’emozione non è affatto svanita e anzi è viva più che mai. Un’emozione che nasce dell’aver visto ritornare un grande concorso a Milano, dall’aver visto questo grande concorso ‘dentro’ un tempio sacro come l’ippodromo Snai San Siro, e soprattutto dalla consapevolezza che questo è stato solo il primo passo verso qualcosa destinato a diventare ancor più grande e ancor più emozionante. Come conferma Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, la società proprietaria dell’ippodromo Snai San Siro (oltre che di quello di Montecatini).

"Per noi questa manifestazione ha avuto il valore di prova generale per quello che già dall’anno prossimo sarà un concorso a quattro stelle: e nella nostra visione questo concorso a quattro stelle dovrebbe essere preparatorio all’evento che nel nostro auspicio speriamo di poter ospitare nel 2023, cioè il Campionato d’Europa".

Una candidatura che è già stata formalizzata?

"Sì, certo, noi siamo entrati formalmente in un processo di selezione. Ovviamente quella italiana non è l’unica candidatura che è stata avanzata, quindi attenderemo il pronunciamento della Federazione Equestre Internazionale. Non è affatto un mistero che la Fei abbia inviato due emissari a Milano durante i giorni del concorso, i quali sembrano essere stati impressionati favorevolmente sia dalla struttura sia dall’organizzazione".

Questa prima edizione di Milano San Siro Jumping Cup è andata come lei si aspettava?

"Sì, assolutamente. Il nostro impianto è nuovo nel ricevere questo tipo di eventi, ma il tema conduttore della nostra attività è pur sempre il cavallo da più di

cent’anni quindi la risposta anche dal punto di vista strutturale è stata molto positiva".

Lei personalmente che emozioni ha provato nel trovarsi coinvolto in qualcosa che riguarda sì i cavalli, ma in modo diverso dalla sua abitudine?

"Il mio sentimento principale è la grande gratitudine nei confronti della squadra che ha organizzato il concorso. La seconda cosa che mi ha colpito è stata l’entusiastica risposta dei cavalieri: quando si organizza un evento sportivo lo si può fare con i controfiocchi, ma se poi non si ha la giusta partecipazione l’evento stesso rischia di non avere un gran futuro".

Il fatto che tra l’annuncio della nascita del concorso in Fieracavalli a Verona nel 2019 e questa prima edizione nel 2021 ci sia stata di mezzo la pandemia che significato ha avuto sulla vita del progetto e della manifestazione stessa?

"Solo una conseguenza. Anzi, due. La prima è che aver dovuto rimandare la prima edizione del concorso dal 2020 al 2021 non ha fatto altro che aumentare la

nostra voglia di farlo. La seconda è che se avessimo potuto fare il concorso nel 2020 quest’anno avremmo fatto il quattro stelle… e adesso in quest’intervista staremmo parlando del cinque stelle del 2022… !".

È soltanto una questione di tempo, insomma…

"Sì. E di programmazione. Noi sicuramente ci accorderemo con la Fise per una programmazione che non sia cannibalizzante e non sia cannibalizzata rispetto ad altre manifestazioni concomitanti sia in Italia sia all’estero. Concentreremo tutti i nostri sforzi per far sì che il ritorno e i risultati siano i più alti possibile".