Milan rimandato, gli esami non finiscono mai

Rossoneri in vetta con un solo punto sul Napoli: contro il Bologna finisce 0-0, non bastano gli ingressi di Ibrahimovic e Rebic

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di Giulio Mola

Non bastano trentuno tiri in porta, la carica dei 70mila di San Siro (finalmente con capienza al 100%) e la presenza in tribuna di Silvio Berlusconi (con la compagna Marta Fascina) e Adriano Galliani al fianco di Matteo Salvini e Romano Prodi per conquistare i tre punti in una serata fra nostalgici: il Milan torna solitario in vetta, ma non va in fuga, inchiodato sullo 0-0 da un bel Bologna che regalo migliore non poteva fare al suo tecnico Sinisa Mihajlovic, costretto a fermarsi ancora per sottoporsi a nuove cure e salutato con affetto anche dai suoi ex tifosi rossoneri. Il campionato resta sempre più aperto perché dopo tre successi di fila il Milan non riesce a rispondere come avrebbe voluto a Napoli e Inter, che fanno sentire il fiato sul collo.

Pioli (senza Romagnoli in difesa) sceglie Diaz alle spalle dell’unica punta Giroud. Le indicazioni di Mihajlovic al vice Tanjga dalla stanza dell’ospedale sorprendono tutti: 3-5-2 aggressivo e di qualità, con le mezzeali Svanberg e soprattutto Aebischer (prima da titolare) a sostegno di Arnautovic e Barrow. Coraggioso e disinvolto il Bologna sin dall’avvio: la prima palla buona capita sui piedi di Djiks che si coordina male a pochi metri da Maignan. Gli ospiti si difendono ordinatamente, ma sono bravi a ricompattarsi e a ripartire veloci. Il Milan fatica nel traffico del centrocampo, con Leao impacciato e Giroud ben controllato da Thetae. E per insidiare Skorupski ci vuole il tiro dalla distanza (Theo Hernandez al 12’). Spingono anche Kalulu e Tomori, da un’iniziativa dei difensori nasce la chance non sfruttata da Leao (15’) che colpisce male dopo una maxi-carambola in area.

Ma la gara resta gradevole: zero tatticismi, si gioca a viso aperto. Con una differenza: i rossoneri in avanti sono frenetici con Diaz che fatica a liberarsi dalla pressione di Schouten, gli emiliani invece sembrano sin troppo leziosi, E infatti il Bologna spreca ancora con Svanberg e poi con lo svizzero Aebischer che spaventa Maignan con un rigore in movimento. Qualche protesta di Diaz e soci a metà tempo per un presunto tocco di braccio di Medel in area mentre gli emiliani continuano a pungere dalla distanza con Barrow. Finale di tempo a tinte rossonere: Bennacer ispira, Calabria spreca. E poi Giroud per due volte mette a dura prova i riflessi di Skorupski.

Subito Rebic in avvio di ripresa per l’impalpabile Messias e finalmente si vede Leao che prova a piazzare il pallone e costringe il portiere ospite alla respinta di piede. Il Milan attacca in maniera confusa e il Bologna è bravo a chiudere gli spazi. Boato al 13’ appena comincia a scaldarsi Ibrahimovic ma l’urlo dei tifosi resta strozzato in gola due minuti dopo quando Calabria calcia al lato da ottima posizione su assist di Leao e pure sul successivo tentativo di Rebic ancora su invito del portoghese, decisamente migliorato nella ripresa. Entrano Orsolini e Soriano nel Bologna che però fatica a rendersi pericoloso come nella prima frazione. Ibrahimovic (per Giroud) e il fischiatissimo Kessie (al posto di Bennacer) le armi per l’assalto degli ultimi venti minuti e dopo l’ennesimo tentativo di Leao (26’) è proprio lo svedese a provare l’acrobazia contrastato da Medel. Impatto violento da cui entrambi escono malconci. Finale a nervi tesi e maxirecupero di otto minuti con Ibra che va altissimo ma non centra la porta mentre Skorupski smanaccia sulla capocciata di Rebic. Il Milan non passa l’esame di maturità, applausi meritati all’orgoglioso Bologna.