Mercoledì 24 Aprile 2024

Milan, piano di volo: Mandzukic è atterrato

Calhanoglu e Theo positivi al Covid: Pioli a Cagliari s’affida a Zlatan. Il club accelera sul mercato: fatta per SuperMario, è già a Milano

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di Luca Talotta

La mente torna indietro di molti anni, tempi in cui altri dirigenti tornavano in Italia con grandi giocatori acquistati. Cambiano i proprietari, cambiano le abitudini: il Diavolo oggi ha una nuova pelle e nuovi padroni, ma l’ingaggio di Mario Mandzukic non può passare inosservato. Lui che, arrivato ieri sera a Milano (oggi visite mediche, la firma sul contratto domani al ritorno da Cagliari dei dirigenti) non sarà una rockstar ma poco ci manca. Perché è portatore sano di vittorie, di successi e di trionfi. Un giocatore esperto, come quelli che acquistava una volta il Milan; in là con gli anni ma non per questo non da Milan. Già, il progetto.

Si era partiti con le parole dell’ad Gazidis: largo ai giovani, a basso costo, possibilmente già pronti. Ci siamo spostati col tempo sul mix giovaniesperti, a giustificare gli ingaggi di Kjaer e Ibrahimovic un anno fa. E ora l’approdo, al loro fianco, del 34enne Mandzukic (contratto fino a giugno a 1,5 milioni di euro), che non gioca una partita ufficiale dallo scorso 7 marzo (2-1 del suo Al-Duhail sul campo del Al-Saliyia, campionato del Qatar) e che non sente aria di calcio di qualità addirittura dal 19 maggio 2019: Juventus-Atalanta 1-1. Entrò al 61’ e segnò all’80’. Proprio contro quella’Atalanta che potrebbe sancire, sabato prossimo, il suo nuovo esordio in Serie A, questa volta con la maglia del Milan a San Siro. È evidente che le scelte di Elliott, nel corso del tempo, hanno aumentato a dismisura il potere decisionale di Maldini, dopo le follie economiche della parentesi cinese e quelle poco fortunate tecnicamente di Leonardo. Il tutto riducendo l’influenza dello stesso Gazidis, sul quale ora pende l’ombra di un contratto che, stante ai rumors, potrebbe non venire rinnovato a fine stagione.

Ora, però, è tempo di pensare al campo; perché alle 20.45 alla Sardegna Arena ci sarà da soffrire, non fosse altro per il fatto che Di Francesco si gioca molto del suo futuro in rossoblu e che il Milan, ancora una volta, sarà decimato. Mancheranno gli infortunati Gabbia e Bennacer, lo squalificato Leao, il quasi partente Conti (c’è l’accordo con il Parma per un prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza a sette milioni di euro) e i positivi al covid Theo Hernandez, Krunic, Calhanoglu e Rebic. Totale: otto elementi, davvero tanti. Ma questo Milan ha imparato a convivere con l’emergenza e soprattutto con il covid, perché la lista di coloro che hanno contratto il virus è davvero lunga. Il primo ad essere colpito fu Daniel Maldini a marzo insieme al padre Paolo. Poi, alla ripresa del calcio giocato, nell’ordine Leao, Duarte, Ibrahimovic, Gigio Donnarumma, Hauge, Gabbia, Krunic, Rebic e, ora, Calhanoglu e Theo Hernandez, al pari di Tonali positivo ad agosto ma ancora ai tempi del Brescia. Una lista lunghissima, alla quale si sommano Pioli, il vice Murelli e Bonera, che fa parte del suo staff, per un totale di 15 elementi.

Intanto stasera a Cagliari le scelte per Pioli saranno di fatto obbligate. In difesa la coperta è corta, l’addio di Conti (Parma) non è ancora stato compensato dall’arrivo di Tomori, previsto per domani; in avanti il ritorno di Saelemaekers, ancora non al meglio però, potrà offrire una soluzione in più a gara in corso; così come l’arrivo di Meité potrà far rifiatare uno tra Kessie e Tonali all’occorrenza. Con, sullo sfondo, la forza di un Mandzukic che vuole riassaporare il calcio che conta il prima possibile.