Milan e Inter, la domenica più lunga dell’anno

Inzaghi può sfruttare l’effetto Barça alle 12.30 contro la Salernitana, Pioli nel posticipo a Verona vuole mettersi alle spalle il Chelsea

Mattia Todisco

Il tempo per gioire è terminato presto. Il 3-3 a Barcellona è una spinta, un sostegno su cui poggiarsi per ricordarsi che l’Inter non è la squadra viste troppe volte in campionato, particolarmente nelle partite contro squadre che popolano la parte sinistra della classifica. Con le altre, quelle in teoria ricordate come "provinciali", di solito i nerazzurri hanno risposto adeguatamente e questo dovranno fare oggi contro la Salernitana a San Siro alle 12.30. I tifosi ci saranno: tutto esaurito con largo anticipo, biglietterie chiuse. C’è un entusiasmo che va oltre la posizione in classifica di rincorsa, legato a quanto dimostrato in Europa, sebbene da queste parti i "pienoni" ci siano stati anche quando i periodi non erano così floridi. Inzaghi si impone di lasciare alle spalle la gara infrasettimanale e anche quella che verrà con il Viktoria Plzen, perché in mezzo ci sono Salernitana e Fiorentina e la posta in palio è troppo importante, considerato lo svantaggio accumulato. "È stato un mercoledì intenso, abbiamo fatto una grandissima gara contro un avversario molto forte, però è già il passato, poi penseremo alla Champions. Assenze? Ne avremo qualcuna noi, qualcuna loro", risponde il tecnico. Nello specifico, mancheranno ancora Brozovic e Lukaku. Il belga spera di potersi unire ai lavori del gruppo dalla prossima settimana, in modo da essere convocato per la partita del Franchi e successivamente per quella in Coppa in cui ci si giocherà il match point per andare agli ottavi. Rispetto a mercoledì, spazio in formazione ad Acerbi, Asllani e Gosens per Bastoni, Mkhitaryan e Dimarco.