Milan e Inter, il derby parte dall’Europa

Ultima chiamata del Diavolo contro il Porto. Inzaghi nella lontanissima Tiraspol per il sorpasso. Due sfide di fuoco prima della stracittadina

di Giulio Mola

CARNAGO (Varese)

La verità in novanta minuti. Il Milan capolista in A si gioca il suo futuro europeo nel match di oggi. A San Siro arriva il Porto, ultimo treno per restare agganciati al sogno qualificazione, ad oggi sfuocata utopia. La classifica parla chiaro: i rossoneri sono ultimi nel girone con tre sconfitte in altrettante partite, Pioli sa bene che non ci saranno altre possibilità: "E’ il crocevia finale. Ci crediamo, pensiamo di poter interrompere questa striscia negativa anche perché non meritiamo lo zero in classifica". Sembrerà assurdo ma nonostante tutto il Milan può sperare in un miracolo: tolto il Liverpool (in testa a punteggio pieno), Atletico Madrid e lo stesso Porto hanno 4 punti. Perciò è fondamentale battere la squadra Conceicao, evitando le “amnesie“ del match d’andata: "In quella gara abbiamo sbagliato - ammette l’allenatore ripensando allo 0-1 di due settimane -, ma siamo sempre stati bravi ad imparare dai nostri errori". Vero, incombe l’attesissimo derby numero 300 ma non ci si può distrarre. "Abbiamo una sola sfida su cui concentrarci, poi sarà la volta dell’Inter", avverte Pioli che è pure tornato sulle polemiche di Roma-Milan: "Errori arbitrali e Var? Io credo che abbiamo vinto a Roma perché la squadra ha giocato meglio degli avversari e abbiamo perso a Porto perché si è giocato peggio. Altre cose non le posso controllare, quindi non ne parlo". In difesa torna capitan Romagnoli, Kessie partirà dalla panchina, possibile staffetta Giroud-Ibra davanti. Con lo svedese che va a caccia dell’ennesimo record: il primato (detenuto da Totti) per il gol più “vecchio” della competizione.