Giovedì 25 Aprile 2024

Messico e nuvole di gloria Red Bull-Fia, c’è l’accordo

Nel 1992 su questa pista Michael Schumacher ottenne il suo primo podio. Caso budget cap, c’è l’intesa: oggi sarà annunciata la sanzione

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di Leo Turrini

Ma come sta Michael Schumacher? È una domanda che mi sento fare quasi ogni giorno ormai da nove anni o giù di lì, da quel dicembre 2013, da quando arrivò la notizia che il Campionissimo della F1 era incappato in un tremendo incidente sulle nevi della Alta Savoia. Riportando danni cerebrali irreversibili.

A quella domanda, rispondo sempre allo stesso modo: per l’uomo che ha cambiato la storia della Ferrari il tempo si è fermato. Schumi vive in un castello trasformato in ospedale, in Svizzera. L’eroica moglie Corinna lo protegge dalla curiosità del mondo. E fa bene. Mick, il figlio che disputa i Gran Premi con la Haas, non accetta domande sulla salute del padre. E fa bene pure lui: mai discutere le scelte di chi vive da vicino drammi non raccontabili con leggerezza.

Il podio. Sto evocando la figura di Michael, che ho visto competere dal vivo tra il 1991 e il 2012, in un viaggio attraverso generazioni e tecnologie, lo sto evocando, dicevo, perché in questi giorni la Formula Uno fa tappa in Messico.

Stasera alle 20 e alle 23 sono in programma le prove libere (diretta Sky), domani dalle 22 sarà assegnata la pole.

Ebbene, proprio lassù, nell’aria rarefatta della capitale cara a Pancho Villa, esattamente trent’anni fa Michael Schumacher salì per la prima volta sul podio di un Gran Premio. Era il 1992, il giovane tedesco guidava una Benetton e rammento ancora il suo entusiasmo quasi stupito per un piazzamento insperato. Pareva una eccezione, invece fu l’inizio di una prodigiosa sequenza.

Ecco, purtroppo noi non conosciamo lo stato di salute del personaggio ed è giusto così. In compenso conosciamo ciò che Schumi ha rappresentato, in termini di emozioni, per la moltitudine dei tifosi Ferrari.

E scusate se è poco.

In pista. Tornando al presente, come era ormai previsto la Red Bull e la Fia hanno patteggiato e oggi alle 18.30 italiane annunceranno i termini della sanzione per la violazione del budget cap da parte della scuderia di Verstappen. Detto che il Messico ha ottenuto ieri la certezza di ospitare il gran premio per altri tre anni, Leclerc e Sainz sperano di creare problemi alla Red Bull (tra l’altro per Perez è la gara), anche se non sorprenderebbe un exploit Mercedes, favorito dalla altitudine.